di
Susanna Parigi
Quante volte io ti ho chiesto una carezza,
quante volte ho supplicato una parola
che potesse allontanare l’incertezza
di esser moglie solo per quell’ora
che stai con me
quando ti ricordi
che sono ancora,che sono ancora qua.
Se ti toccassi il cuore.
Se potessi entrare dentro me.
Oggi no,no
non voglio fare l’amore.
Mi gridi addosso un triste:-”Maledetta”.
Ma io voglio di più,
io ho voglia di tenerezza,
quell’infinita e fragile dolcezza che non mi dai.
Questa notte mi hai rubato con violenza,
ho sentito il male e i secoli di rabbia.
Cosa sono? Ho perso tutto in questa stanza.
Per legge moglie eppure donna sola, insieme a te.
Eppure eri diverso; ricordo ancora,ricordo ancora…
E
se ti toccassi il cuore,
se potessi entrare dentro me.
Oggi no,no,
hai rinnegato l’amore,
ti grido addosso un triste:—”Maledetto”.
Ora voglio di più.
Io ho voglia di tenerezza,
un’infinita e fragile dolcezza.
Oggi no,no,
hai rinnegato l’amore.
Ti grido addosso un triste:—”Maledetto”.
Ora voglio di. più.
Io ho voglia di tenerezza,
quell’infinita e fragile dolcezza,
che non mi hai dato mai.