Album
È contenuto nei seguenti album:
- 1990 Oltre (Disco 2)
- 2001 InCanto tra pianoforte e voce (Disco 3)
- 2005 Crescendo e cercando (Disco 2)
- 2006 Gli altri tutti qui – Seconda collezione dal 1967 al 2006 (Cd 2)
- 2007 Buon viaggio della vita (Cd 3)
Testo Della Canzone
Signora delle ore scure di Claudio Baglioni
(di: Claudio Baglioni – Antonio Coggio – Paolo Gianolio)
Signora delle ore scure pelle sfumata d’ombre in fuga dalla stanza sugli occhi un guanto di luce accarezzai l’idea di lei in lontananza signora delle ore scure dolci colline intorno a un muschio vellutato misteri oltre le ciglia furtivo come un gatto io mi son laveto vecchio compagno che aspetto il mio animaletto sono più grande ho dormito più di lei e del suo cuore chiuso in cantina delle sue guance pane caldo della mattina di quel suo viso diamante puro di quella schiena che le tiene l’anima stretta al sicuro ti succhierei per ore e più cioccolatino nella bocca senza mai mandarti giù signora delle ore dure amazzonica adolescente nuca morbido sentiero dove cammino i miei sguardi a guardia del suo sonno immobile guerriero signora delle ore dure caraibica alba sbucciata odore aspro di un’arancia le ragnatele del giorno da allontanare via da lei con una lancia ma c’è una lampada accesa no è solo il sole solo di sole se riuscissi a vivere dei suoi capelli alghe del mare di quei suoi occhi olive dolci e mandorle amare di quelle brune nomadi dita delle narici Dio le benedica è lì che prende la vita piccolo chicco di caffè tu non mi devi sempre credere ma sempre credi in me non voglio che tu sia un ostaggio in questo disperato viaggio l’agnello messo sull’altare del mio villaggio di fumo che tu sia solo un tatuaggio su questo petto di selvaggio un flipper preso per i fianchi a farsi coraggio e uomo fra quelle braccia colme di seno su quelle gambe rami forti e umido fieno sopra il suo corpo preso ai pittori su quella bocca che qualcuno le comprò al banco dei fiori e fu così lei dentro un sogno lei stessa un sogno una vaghezza io le invidiavo la purezza dell’impossibile il suo cammeo il musicista ritrovò la musica sua sola sposa la musa allora ritornò al suo museo
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