Stelle – Francesco Guccini

Album

È contenuto nei seguenti album:

1996 D’Amore di morte e di altre sciocchezze

Testo Della Canzone

Stelle – Francesco Guccini di Francesco Guccini

Ma guarda quante stelle questa sera fino alla linea curva d’ orizzonte,
ellissi cieca e sorda del mistero là dietro al monte:
si fingono animali favolosi, pescatori che lanciano le reti,
re barbari o cavalli corridori lungo i pianeti

e sembrano invitarci da lontano per svelarci il mistero delle cose
o spiegarci che sempre camminiamo fra morte e rose
o confonderci tutto e ricordarci che siamo poco o che non siamo niente
e che è solo un pulsare illimitato, ma indifferente.

Ma guarda quante stelle su nel cielo sparse in incalcolabile cammino:
tu credi che disegnino la traccia del destino?
E che la nostra vita resti appesa a un nastro tenue di costellazioni
per stringerci in un laccio e regalarci sogni e visioni,

tutto sia scritto in chiavi misteriose, effemeridi che guidano ogni azione,
lasciandoci soltanto il vano filtro dell’ illusione
e che l’ ambiguo segno dei Gemelli governi il corso della mia stagione
scontrandosi e incontrandosi nel cielo dello Scorpione ?

Ma guarda quante stelle incastonate: che senso avranno mai, che senso abbiamo?
Sembrano dirci in questa fine estate: siamo e non siamo
e che corriamo come il Sagittario tirando frecce a simboli bastardi,
antiche bestie, errore visionario, segni bugiardi.

C’ erano ancora prima del respiro, ci saranno alla nostra dipartita,
forse fanno ballare appesa a un filo la nostra vita
e in tutto quel chiarore sterminato, dove ogni lontananza si disperde,
guardando quel silenzio smisurato l’ uomo… si perde…

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Accordi

   
   Mi
Ma guarda quante stelle questa sera
Sol#
fino alla linea curva d'orizzonte,
 La
ellissi cieca e sorda del mistero lì 
	   Mi
dietro al monte ;
   Sol#
si fingono animali favolosi,
       La
pescatori che lanciano le reti,
   Si			       Si7
re barbari o cavalli corridori lungo 
     Mi	 7
i pianeti
  La
e sembrano invitarci da lontano
    Mi
per svelarci il mistero delle cose
       Si7
o spiegarci che sempre camminiamo fra 
	 Mi	7
morte e rose
       La
o confonderci tutto e ricordarci
     Sol#
che siamo poco, che non siamo niente
	 Fa#			   Fa#7
e che è solo un pulsare illimitato ma 
	Si7
indifferente.

Mi	La

Ma guarda quante stelle su nel cielo
sparse in incalcolabile cammino ;
tu credi che disegnino la traccia del destino ?
e che la nostra vita resti appesa
a un nastro tenue di costellazioni
per stringerci in un laccio e regalarci sogni e visioni,
tutto sia scritto in chiavi misteriose,
effemeridi che guidano ogni azione,
lasciandosi soltanto il vano filtro dell'illusione
e che l'ambiguo segno dei Gemelli
governi il corso della mia stagione
scontrandosi e incontrandosi nel cielo dello Scorpione ?
Ma guarda quante stelle sterminate :
che senso avranno mai è Che senso abbiamo ?
Sembrano dirci in questa fine estate : siamo e non siamo
e che corriamo come il Sagittario
tirando frecce a simboli bastardi,
antiche bestie, errore visionario, segni bugiardi.
C'erano ancora prima del respiro,
ci saranno alla nostra dipartita,
forse fanno ballare appesa a un filo la nostra vita
e in tutto quel chiarore sterminato,
dove ogni lontananza si disperde,
     Fa# 			  Fa#7
guardando quel silenzio smisurato 
   Si7	    Mi
l'uomo si perde.

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