(di:
Franco Califano)
(strumentale)
E nascevano allora, i primi tempi belli,
Roma città aperta, aperta al mondo,
quanti stranieri, che sembravano partiti tutti,
quei trambetti senza porte
pieni di gente, di gente forte.
Era il tempo delle radio a valvole
e delle partite all’oratorio San Pietro,
un prete a fare l’arbitro
con un fischietto tutto nero,
quella gente con la guerra passata
era gente serena,
qualcuno che sperava nel cielo più azzurro
che non vedeva…
Strana la vita, bella davvero,
ora il peggio è passato e si pensa al futuro,
mentre un cannone ora spara nel cielo
un mezzogiorno nuovo magari pieno di sole.
Strana la vita, nelle strade di Roma,
mentre qualcuno nascosto stendeva le lenzuola,
la gente umile che manca oggi
che abbiamo tutto e andiamo in cerca di tutto.
(strumentale)
Oggi è un continuo girare,
la gente non si vuole più bene
pensano tutti a loro stessi
e sei un fesso se non sai rubare,
e sei costretto a non uscire di notte
per non rischiare,
perchè qualcuno s’è scordato
che siamo tutti frutto di un amore.
E cambia moda ogni giorno,
ti alzi al mattino ed è cambiato il mondo,
tutti nascosti dietro gli occhiali,
ma io son felice veramente di alzarmi,
ormai la vita è un nemico
che mi lascio alle spalle
e sai che ti dico bene mio,
evviva la vita insieme a te.
Strana la vita, bella davvero,
ora il peggio è passato e si pensa al futuro,
mentre un cannone ora spara nel cielo
un mezzogiorno nuovo magari pieno di sole.
Strana la vita, nelle strade di Roma,
mentre qualcuno nascosto stendeva le lenzuola,
la gente umile che manca oggi
che abbiamo tutto e andiamo in cerca di tutto.
(strumentale)
Strana la vita, nelle strade di Roma,
mentre qualcuno nascosto stendeva le lenzuola,
in questa notte di caffè e speranze
evviva la vita in mezzo alla gente.
na na na na na na na na
na na na na na na na na
na na na na na na na na
na na na na na na na na
(Per il Testo: grazie a oxilia_Ornella)