(di
Franco Migliacci e F. Palazzolo)
Massimo Modugno
Come può un bambino immaginare che ci sia
tanta gente onesta in questo mondo di follia
quanta sisurezza in suo padre troverà
se si arrabbia sempre per i soldi che non ha.
Per la strada sceglierà gli amici più sicuri
i più forti
i prepotenti e duri
e una ragazzina sveglia
di quelle che ti danno
tutto e subito.
E quel bambino fragile
è diventato un uomo
un uomo che non amerà nessuno
lo eviti per strada e nel lavoro
ma i suoi occhi
li trovi ogni mattina nel tuo specchio
come puoi cambiare, uomo solo, il mondo se
prima che diventi uomo il mondo cambia te
l’onestà oramai ti sembra sia una malattia
che ti fa morire come un cane in una via
e chi si sente solo vive sempre da egoista e da vigliacco.
Suo figlio sarà peggio
avrà l’istinto della jena
e la sua triste cena
che sapore avrà.
E quel bambino fragile
è diventato un uomo
un uomo non amato da nessuno
lo evitano tutti, anche tu
però quegli occhi
li trovi ogni mattina nel suo specchio
e se non l’hai capito
te lo dico adesso, amico mio.
Sei tu quell’uomo
quell’uomo sono anch’io.