di:
(
Giorgio Calabrese –
Mario Robbiani)
Già la prima difficoltà
adesso è rientrare ma
sapere che non sei là.
Poi il solito vuoto qua
e niente di niente va
ed è l’infelicità.
E peccato che vai già via
ma inventa un po’ d’allegria
e dai, cosa vuoi che sia?
E restiamo d’accordo, sì
sarò ad aspettarti qui
Poi il piccolo crollo che
avviene dentro di me
che faccio senza di te
E’ soltanto un minuto ormai
ma non mi ci abituo mai
E’ che non appena vuoi
E non so cosa dire, ahimè,
non mi viene in mente che
che faccio senza di te
Vai, o chiudono il volo poi,
c’è ancora uno scalo, vai
cabina comando.
Vai, o chiudono il volo poi
c’è ancora uno scalo, vai
cabina comando.
Amore,
ad ogni addio
mi scopro vulnerabile,
piena di paure,
lo so, lo so, lo so,
che non hanno senso ma
che vanno in profondità.
Sarà che io mi chiedo,
egoista e fragile,
che faccio senza te
E spegni la luce e
c’è il crollo totale in me.
Che faccio senza di te?
E spegni la luce e
c’è il crollo totale in me.
Che faccio senza di te?