Scendo col bombolone in bocca nel club
mentre già noto Latini con il martini nella mano destra
in vista, i culi delle ladies in mostra
mi chiedo la cima dove cazzo l’avrò nascosta
il buttafuori, guarda con faccia stranita se si avvicina e sente strani odori
V.I.P.I.M.P. dentro il club, su gli accendini dai fuoco alla canna e bomboclat
la tipa fica assomiglia a Fontana Federica
gonna da mini mignotta e di fianco l’amica
indossa t-shirt con su scritto “crazy chica”
ai loro piedi sbavano ragazzetti a cui non la daranno mica
truccate sembrano finte o meglio plastificate
mi guardano e restan pietrificate
mi chiamo vacca signorine faccio rap
mi risponde shoccata dicendomi che lo sa già.
le strobo mi aprono strade dentro nei club
liste free-pass se suonano rap danzano rabada
tanga più che in spiaggia di Panema
in faccia brillanti, scoperta la schiena
e lingua con il diadema la pancia stretta in una catena,
culo duro di chi si allena, labbra lucide e sguardo come Malena
la dance-floor è pieno di fighe col naso pieno di righe
pieno di taglio e manite, è un vuoto pieno di vite
senorite ballano a ritmo di cuba libre
e la vita bassa da in mostra Victoria’s Secrets
lumo fuori una sizza e fumo
acida come un Gin Tonic, che si lamentano i polmoni perchè li consumo
stringo in camicia hawaiiana pancia da sumo
pugni stretti, sembro Tommy Vercetti se sto appoggiato al muro
infatti, Milano è Vice City
contano marche di vestiti, e nasi sporchi su visi puliti
sto a babylonia prima che bruci,
per questo cerco incroci di lingue con una ..??.. coi sandali Gucci.
Rit:
V.I.P.I.M.P. scendi,
porta le tipe svestite dai prepotenti
V.I.P.I.M.P. stendi,
fuma un pucciotto poi passa il dito tra i denti
V.I.P.I.M.P. accendi,
la ganja e poi sbuffala in faccia a chi poi la vendi
V.I.P.I.M.P. spendi,
l’infame grana in puttane e completi Fendi
Rastaman, nel centro di kahblam
io sono quello che i dogo in jamaica chiamano bad man
le tipe chiuse nel cesso a fare pepite
tagliano come acnite poi si sistemano i visi con le matite
sul palco a ballare lap-danza zero eleganza,
sboccano birre e vanno via in ambulanza
con arroganza mi agito nella pista da vero teppista
e mi nota pure la barista
chiedo se mi può fare un analcolico
non bevo un cazzo se no entro in coma etilico
sullo scalino a fatica mi reggo in bilico
esco fuori e mi salva la miss prendendomi dal manico.
a un certo punto lei mi vede cammina sandalo al piede
“sei Jake?” mi chiede, dico babe hai capito bene
sfreghiamo in pista la sogno sotto i miei ferri
mentre manda più righe che nei cappelli Burberry
amo le notti di Milano fatte di joint, bere coi rude boys
e poi strusciare una tipa su Toia Thoing
il club è la mia casa si brasa a note di rap
V.I.P.I.M.P. come i noti miei pochi frà
gli altri fanno tanti bla bla,
tutti pusher di zatla
ma aprono buste su buste pippano sabbia
fassi non mischio mani si sappia
i batty a milano sanno che mordiamo come i pit che hanno la rabbia
altro che hiphop army, voglio farmi sono un alcoolista
litri di rum e bacardi e fanculo al cristal
tanto il nome è in lista e il volto in vista
segno la barista con la destra e la scippo con la sinistra.
Rit.