A forza di fare lu vento

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Testo Della Canzone

A forza di fare lu vento di Altoforno

Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento

porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane

per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare

Il cuore rallenta, la testa si gira
e nel buio un lampo argentato
è il molare di un rom poco italiano
dal solaio repente lui è entrato

sai ch’io sono il poeta degli ultimi
ma ti dico ‘sti qua sono stati dei fulmini
e chiunque al diritto di proprietà è sordo
ai miei occhi è soltanto un balordo

quei macedoni amavano l’argenteria
Dori Ghezzi e Cristiano si portano via

Hanno preso anche il pony di Geordie
Marinella, il gorilla ed il Piero
e sapevan che eran ricordi
con ‘sti stronzi io sarò severo

Quindi esco nei miei cento acri
col calesse scassato ormai senza sedile
Il mio Pegaso apre le narici alacri
e io imbraccio il fucile

Ora alzatevi pezzi di merda
con voi non ho finito neanche per il cazzo
ho una cura medievale per i vostri culi
fottutissimi bastardi balcanici

Sai che questo vuol dire rubare
caro il mio zingarello io ti vengo a cercare
e ti stacco quel lobo brunito dal sole
solo un poco e senza rancore

perché sai che son stato il poeta dei poveri
un anarchico buono che sa fare rimproveri

Cvava sero po tute i kerava
jek sano ot mori i taha jek jak kon kasta
vasu ti baro nebo avi ker
kon ovla so mutavia kon ovla
ovla kon ascovi
me gava palan ladi me gava
palan bura ot croiuti

(Traduzione
Fabrizio De Andrè:
“Veni qua e prega li santi
Devi annà a lavorà i campi”
Rom poco italiano:
“Vacce te, ma che te canti
lla chitarra che te se schianti”)

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