Album
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Testo Della Canzone
Al milite ignoto di Claudio Lolli
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Io lo so chi ti spinse a partire, e non fu desiderio di gloria
io lo so, non volevi morire, nè lasciare un ricordo alla storia io lo so chi ti venne a cercare fin sui campi, fin dentro a un cortile io lo so, non ci fu da parlare, con chi aveva in mano un fucile. Io lo so chi ti guardò patire, sorseggiando un bicchiere di vino fu lo stesso che poi venne a dire che eri felice come un bambino ma io lo so che non era affar tuo, che non era la tua quella guerra e del resto, cos’è che era tuo? Certo neanche quel pezzo di terra. Hanno scelto la terra più triste, quella ch’era costata più cara quella in cui a migliaia cadeste, che vi accolse, che vi fece da bara hanno scelto la terra più rossa, quella ch’era costata più vite, ed un corpo in cui solo le ossa, circondassero ormai le ferite lo hanno offerto ad una patria impazzita, che sfogasse così il suo dolore e han pagato i tuoi anni di vita, con un grande, anonimo, onore. Così oggi sei il Milite Ignoto, morto in guerra, nessuno sa come dopo averci lasciato la pelle, ci hai rimesso per sempre anche il nome. Ma non sarai certo ignoto ai compagni, che con te avran lavorato non sarai certo ignoto alla donna, che ti avrà ogni notte aspettato non sarai certo ignoto agli amici, che ti avran dedicato le sere e il ricordo dei tempi felici, in cui potevano offrirti da bere come sei invece ignoto a quelli, per cui tutto ciò è stato un affare che cantando siam tutti fratelli, ti ricordano attorno a un altare come sei certo ignoto alle mani, di quel vivo, illustre e dabbene che verrà a sputare domani, altri fiori sulle tue catene.
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Accordi
DO RE- SIb LA
Io lo so chi ti spinse a partire, e non fu desiderio di gloria
RE- FAdim SOL MI- RE- SOL
io lo so, non volevi morire, nè lasciare un ricordo alla storia
DO RE- SIb LA
io lo so chi ti venne a cercare fin sui campi, fin dentro a un cortile
RE- FAdim SOL MI- RE- DO
io lo so, non ci fu da parlare, con chi aveva in mano un fucile.
LA- MI LA- MI
Io lo so chi ti guardò patire, sorseggiando un bicchiere di vino
FA SOL FA FAdim SOL
fu lo stesso che poi venne a dire che eri felice come un bambino
DO RE- SIb LA
ma io lo so che non era affar tuo, che non era la tua quella guerra
FAdim SOL MI- RE- DO
e del resto, cos'è che era tuo? Certo neanche quel pezzo di terra.
Hanno scelto la terra più triste, quella ch'era costata più cara
quella in cui a migliaia cadeste, che vi accolse, che vi fece da bara
hanno scelto la terra più rossa, quella ch'era costata più vite,
ed un corpo in cui solo le ossa, circondassero ormai le ferite
lo hanno offerto ad una patria impazzita, che sfogasse così il suo dolore
e han pagato i tuoi anni di vita, con un grande, anonimo, onore.
Così oggi sei il Milite Ignoto, morto in guerra, nessuno sa come
dopo averci lasciato la pelle, ci hai rimesso per sempre anche il nome.
Ma non sarai certo ignoto ai compagni, che con te avran lavorato
non sarai certo ignoto alla donna, che ti avrà ogni notte aspettato
non sarai certo ignoto agli amici, che ti avran dedicato le sere
e il ricordo dei tempi felici, in cui potevano offrirti da bere
come sei invece ignoto a quelli, per cui tutto ciò è stato un affare
che cantando siam tutti fratelli, ti ricordano attorno a un altare
come sei certo ignoto alle mani, di quel vivo, illustre e dabbene
che verrà a sputare domani, altri fiori sulle tue catene.
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