Album
È contenuto nei seguenti album:
Testo Della Canzone
Antenòr di Francesco Guccini
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Si chiamava Antenòr e niente, si chiamava Antenòr e basta
perchè per certa gente non importa grado o casta, importa come vivi, ma forse neanche quello, importa se sai usare bene il laccio od il coltello…Antenòr uscì di casa, uscì di casa quella sera, garrivano i suoi pensieri come fossero bandiera, ma gli occhi erano fessura e il viso tirato a brutto, come all’ età in cui credi d’aver fatto quasi tutto… Un cavallo nitrì, ma quando? Una donna rise, ma dove? la pampa un ricordo stanco, un mare quell’erba nera, Quella donna rideva ad ore, quella luna solo uno sputo La cantina era quasi vuota, scarsa d’ uomini e d’ allegria: Antenòr chiese da bere e scambiò qualche saluto, Proprio allora qualcuno entrando nella luce da dentro al buio Antenòr lo guardò sorpreso, lo studiò e non lo conosceva Poi sentì di una donna il nome, già scordato o non conosciuto Antenòr uscì di fuori bilanciando il suo coltello Fintò basso e scartò di lato, quanti sguardi sentì sul viso Tutto quanto era stato un lampo, Antenòr respirava forte e capì che doveva farlo, farlo in fretta perchè non c’ era Antenòr lo guardò cadere, sentì dire “la colpa è mia”, Quante volte ci è capitato di trovarci di fronte a un muro, Quante volte ci sembra piana, mentre sotto gioca d’azzardo, |
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Accordi
sol re la7 re re7
sol re la7 re sol la7 re
Si chiamava Antenòr e niente, si chiamava Antenòr e basta
re la7
perchè per certa gente non importa grado o casta,
re re7 sol sol7
importa come vivi, ma forse neanche quello,
re mi-7 la7
importa se sai usare bene il laccio od il coltello...
sol7 re la7
Antenòr uscì di casa, uscì di casa quella sera,
re la7
garrivano i suoi pensieri come fossero bandiera,
re re7 sol sol7
ma gli occhi erano fessura e il viso tirato a brutto,
re mi-7 la7
come all'età in cui credi d'aver fatto quasi tutto...
sol7 sol la7 re
Un cavallo nitrì, ma quando? Una donna rise, ma dove?
sol la7
La luna uno scudo bianco, un carro le stanghe in alto,
re la7 re la7 re
chitarra, ozio, parole, chitarra, ozio, parole,
sol la7 mi7 la7
la pampa un ricordo stanco, un mare quell'erba nera,
sol la7
può darsi fosse romantico, ma lui non lo sapeva,
re la7 sol re la7 sol re
ma lui non lo sapeva, ma lui non lo sapeva...
sol la7 mi7 la7
Quella donna rideva ad ore, quella luna solo uno sputo
re la7
e per quel cavallo non avrebbe speso anche un minuto,
re re7 sol sol7
è difficile far rumore sulle cose che ci hai ogni giorno,
re la7
le tue braghe, il tuo sudore e l'odore che porti attorno...
sol7 sol la7 re
sol re la7 re re7
sol re la7 re sol la7 re
La cantina era quasi vuota, scarsa d'uomini e d'allegria:
re la7
se straniero l'avresti detta quasi piena di nostalgia
re re7 sol sol7
Nostalgia ma di che cosa, d'un oceano mai guardato,
re mi-7 la7
di un'Europa mai sentita, d'un linguaggio mai parlato?
sol7 re la7
Antenòr chiese da bere e scambiò qualche saluto,
re la7
calmo e serio danzò tutto il rituale ormai saputo
re re7 sol sol7
uomo e uguale coi suoi pari quasi pari con gli anziani,
re mi-7 la7
come breve quella sera, come lunghi i suoi domani
sol7 sol la7 re
Proprio allora qualcuno entrando nella luce da dentro al buio
sol la7
lo insultò appena sussurrando, ma sembrava che stesse urlando
re la7 re la7 re
come per uno schiaffo, come per uno sputo...
mi7 la7 sol la7
Antenòr lo guardò sorpreso, lo studiò e non lo conosceva
sol la7
e il motivo restò sospeso fra la gente ferma in attesa
re la7 sol re la7 sol re
e lui non lo sapeva, e lui non lo sapeva
mi7 la7 sol la7
Poi sentì di una donna il nome, già scordato o non conosciuto
re la7
quante volte per altri è vita quello che per noi è un minuto;
re re7 sol sol7
guardò gli uomini per cercare occhi, dialogo, spiegazione,
re la7
ma se non trovò condanne, non trovò un'assoluzione...
sol7 sol la7 re
sol re la7 re re7
sol re la7 re sol la7 re
Antenòr uscì di fuori bilanciando il suo coltello
re la7
per danzare malvolentieri passi e ritmi del duello:
re re7 sol sol7
una donna non ricordata ed un uomo mai visto prima
re mi-7 la7
lo legavano tra loro come versi con la rima
sol7 re la7
Fintò basso e scartò di lato, quanti sguardi sentì sul viso
re la7
si sentì migliore e stanco, si sentì come un sorriso
re re7 sol sol7
che serata tutta al contrario, proprio niente da ricordare,
re mi-7 la7
puntò il ferro contro il viso, vide il sangue zampillare.
sol7 sol la7 re
Tutto quanto era stato un lampo, Antenòr respirava forte
sol la7
fece il gesto di offrir la mano, guardò l'altro e capì pian piano
re la7 re la7 re
che tutto era stato invano, che l'altro cercava morte
mi7 la7 sol la7
e capì che doveva farlo, farlo in fretta perchè non c'era
sol la7
un motivo per ammazzarlo, l'altro cadde e non rispondeva
re la7 sol re la7 sol re
e lui non lo sapeva, e lui non lo sapeva.
mi7 la7 sol la7
Antenòr lo guardò cadere, sentì dire "la colpa è mia",
re la7
sentì dire "è stato un uomo", sentì dire "fuggi via!"
re re7 sol sol7
La giustizia disse "bandito", ma un poeta gli avrebbe detto
re la7
che era come l'Ebreo errante, come il Batavo maledetto...
sol7 sol la7 re
sol re la7 re re7
sol re la7 re sol la7 re
Quante volte ci è capitato di trovarci di fronte a un muro,
re la7
quante volte abbiam picchiato, quante volte subito duro,
re re7 sol sol7
quante cose nate per sbaglio, quanti sbagli nati per caso,
re mi-7 la7
quante volte l'orizzonte non va oltre il nostro naso,
sol7 re la7
Quante volte ci sembra piana, mentre sotto gioca d'azzardo,
re la7
questa vita che ci birilla come bocce da biliardo,
re re7 sol sol7
questa cosa che non sappiamo, questo conto senza gli osti,
re mi-7 la7
questo gioco da giocare fino in fondo a tutti i costi...
sol7 sol la7 re
sol re la7 re re7
sol re la7 re sol la7 re
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