Album
È contenuto nei seguenti album:
Testo Della Canzone
Ballata autocritica di Fausto Amodei
|
Sono dieci anni suonati che suono
questa chitarra e che canto di cuore canti di vario modello; già mille volte ho cambiato di tono dal do maggiore al do diesis minore dal valzer allo stornello; colla ciaccona colla marcia turca col madrigale la giga il flamenco la ciarda la controdanza col tango col samba e con la mazurka dei vari ritmi ho esaurito l’elenco ma ho mai cambiato sostanza. Ho cantato sempre Sono dieci anni che canto le lotte Il padrone ci ha Per quanti acuti abbia emesso di testa Forse occorre che
|
Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore. WikiTesti è un’enciclopedia musicale con lo scopo di far conoscere a quante più persone possibile il panorama musicale.
[nextpage title=”Accordi per chitarra”]
Accordi
Re- Sol
Re- Sol
Sono dieci anni suonati che suono
Re- Sol
questa chitarra e che canto di cuore
Fa Mi
canti di vario modello;
La- Re
già mille volte ho cambiato di tono
La- Re
dal do maggiore al do diesis minore
Do Si7
dal valzer allo stornello;
Mi- Re7
colla ciaccona colla marcia turca
Do Si-
col madrigale la giga il flamenco
Do Si7
la ciarda la controdanza
Mi- Re
col tango col samba e con la mazurka
Do Si-
dei vari ritmi ho esaurito l'elenco
La- Fa# Si7
ma ho mai cambiato sostanza.
Mi La Si
Ho cantato sempre in base
Mi La Fa#Si7
ad una convinzione
Mi La Si
che la cosa più importante
Mi La Si La
è battere il padrone;
Mi La Si
ogni canto l'ho composto
Mi La Fa#Si7
perché ci aiutasse
Mi La Si
a portare fino in fondo
Mi La Si Do
la lotta di classe;
Fa Si Do
ho sperato che ogni strofa
Fa Sib SolDo
quando l'ho cantata
Fa Sib Do
ci aiutasse a battere
Fa Sib Do Fa
la proprietà privata.
Sono dieci anni che canto le lotte
e i mille scioperi e la strategia
per far la rivoluzione;
ma son dieci anni che canto le botte
e i caroselli della polizia
e le condanne in prigione;
c'è il canto triste se siamo battuti
c'è il canto allegro se mille operai
scendono in piazza a lottare;
ma dopo tanti gorgheggi ed acuti
mi sono accorto che forse oramai
non c'è più gusto a cantare.
Il padrone ci ha
uno stomaco da mille lire
e per quanta merda mangi
la sa digerire;
lui aumenta i prezzi
segli strappi più salari
poi ti taglia i tempi
e ti fa far più straordinari ;
figurarsi se i miei canti,
lui che ingoia tutto,
non ci riesce a digerirli
e a farci sopra un rutto.
Per quanti acuti abbia emesso di testa
nessun padrone ha perduto un quattrino
di rendita o di profitto;
non basta un canto sia pur di protesta
perché succeda che qualche inquilino
abbia ridotto l'affitto;
un ritornello non serve per niente
non c'è ballata che serva a qualcosa
né un ritmo di monferrina
per render soffice uno sfollagente
per affrettare la morte gloriosa
di un yankee nell'Indocina.
Forse occorre che
questa chitarra a ciondoloni
si trasformi in mitra
e possa emettere altri suoni;
e che le sei corde
per produrre altri rumori
si trasformino di colpo
in sei caricatori;
Fa Sib Do
e che queste dita per
Fa Do Sol Do
produrre qualche effetto
Fa Sib La
anziché grattare arpeggi
Re- Re7 Sol Do
premano un grilletto;
Fa Sib Do
forse può servire solo
Fa Sib Fa#Si7
più la passacaglia
Fa Sib Do
che con la sua voce sa
Fa Sib Do Fa
intonare la mitraglia.
Sib Fa Sib Fa
|