(
Alessandra Valeri Manera –
Gianfranco Fasano)
Cristina D’Avena,
Pietro Ubaldi
BUAH… Beethoven tu non puoi far sempre quel che vuoi
grandissimo e adorabile cagnone.
No, non ubbidisci mai ti cacci in tanti guai
però sei proprio un gran simpaticone.
Per strada assieme a te sei tu che porti me
e non so più chi di noi due è il padrone.
Corri dietro ai tram per la città
e mentre grido a squarcia gola
tu abbaiando corri ancora.
Questo parapiglia non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa.
BAU… Beethoven resta qua e non andar di là
a mordicchiare tutte le ciabatte
non far l’offeso dai perché anche tu lo sai
che sei il campione delle malefatte.
Non rompere a metà le penne di papà
e non giocare con le sue cravatte.
Non strappare le tasche del gilet
e non mangiare più i bottoni di camice e pantaloni
Uh tutto questo proprio non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa.
No! Beethoven Bel zebù
non t’azzardare più ad assaggiare l’arrosto della cena
è inutile che tu stia con le orecchie giù
perché cagnone mio non mi fai pena.
L’arrosto col purè lo sai non è per te
sei grande e grosso come una balena.
Ai trangugiato un chilo di bignè
e poi ridotto la tovaglia come un campo di battaglia.
Questo finimondo non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa.
Beethoven solo tu accendi la TV
le cambi i tasti del telecomando
poi salti sul sofà e la pubblicità
la guarda assieme a noi scodinzolando
durante i telefilm del grande Rin Tin, Tin
ti aggiri per la stanza saltellando.
Quando appare un gatto e senti miao
allora inizi ad abbaiare e non la smetti di ululare
ah questa baraonda non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa.
No! Beethoven io non so se un giorno riuscirò
a farti diventare più ubbidiente Uh.
Per ora sei così birbante notte e dì
e ai miei comandi resti indifferente.
A volte per pietà tu mi ubbidisci, ma
mi fai capire che non conto niente.
Prendi sempre quello che ti va
e sei il più grande attacca brighe
fra i tuoi amici del cortile. Ah!
Questa confusione non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa.
No! Beethoven resta qua e non andar di là
a mordicchiare tutte le ciabatte
non far l’offeso dai perché anche tu lo sai
che sei il campione delle malefatte.
Non rompere a metà le penne di papà
e non giocare con le sue cravatte. Eh.
Non strappare le tasche del gilet
e non mangiare più i bottoni di camice e pantaloni
Uh tutto questo proprio non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa.
Eh, Ah. No! Beethoven Bel zebù
non t’azzardare più ad assaggiare l’arrosto della cena.
è inutile che tu stia con le orecchie giù
perché cagnone mio non mi fai pena.
L’arrosto col purè lo sai non è per te
sei grande e grosso come una balena.
Ai trangugiato un chilo di bignè
e poi ridotto la tovaglia come un campo di battaglia.
Questo finimondo non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa.
No! No! Beethoven tu non puoi far sempre quel che vuoi
grandissimo e adorabile cagnone. Eh!
Beethoven resta qua e non andar di là
a mordicchiare tutte le ciabatte. Uh!
Beethoven Bel zebù
non t’azzardare più ad assaggiare l’arrosto della cena.
Prendi sempre quello che ti va
e sei il più grande attacca brighe
fra i tuoi amici del cortile.
Tutto questo proprio non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa. No, No!
Non strappare le tasche dei gilet
e non mangiare più i bottoni di camicie e pantaloni.
Ah! Questo finimondo non si fa
no, no, no, no, no, non si fa
lo sai Beethoven non si fa. NO.
No, non si fa. NO, NO.
No, non si fa. NO, NO.
No, non si fa. NO AH…
No, non si fa, no, non si fa.
Beethoven. No, non si fa. BAU.