
Album
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Testo Della Canzone
Canto dei lavoratori (Inno dei lavoratori) di Filippo Turati
(Filippo Turati – Amintore Galli)
Su fratelli, su compagne, Nelle pene e nell’insulto Il riscatto del lavoro o vivremo del lavoro La risaia e la miniera I signor per cui pugnammo Il riscatto del lavoro… L’esecrato capitale Lo strumento del lavoro Il riscatto del lavoro… Se divisi siam canaglia, Ogni cosa è sudor nostro, Il riscatto del lavoro… Maledetto chi gavazza Maledetto chi non geme Il riscatto del lavoro… I confini scellerati Guerra al regno della Guerra, Il riscatto del lavoro… O sorelle di fatica Agli imbelli, ai proni al giogo Il riscatto del lavoro… Se eguaglianza non è frode, Su fratelli, su compagne, Il riscatto del lavoro…
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Accordi
La Mi7 La Su fratelli, su compagne, Mi7 su, venite in fitta schiera: La Mi7 La sulla libera bandiera Mi Si Mi splende il sol dell'avvenir. Re La Nelle pene e nell'insulto Re Do#7 ci stringemmo in mutuo patto, Si- Mi La la gran causa del riscatto Si- Mi La niun di noi vorrà tradir. Re La7 Re Il riscatto del lavoro La dei suoi figli opra sarà: Sol Re o vivremo del lavoro La 7 Re o pugnando si morrà. Si- Fa#7 o vivremo del lavoro Si- Fa#7 o pugnando si morrà. Mi - La Re o vivremo del lavoro La Re o pugnando si morrà. La risaia e la miniera ci han fiaccati ad ogni stento come i bruti d'un armento siam sfruttati dai signor. I signor per cui pugnammo ci han rubato il nostro pane, ci han promessa una dimane: la dima si aspetta ancor. Il riscatto del lavoro... L'esecrato capitale nelle macchine ci schiaccia, l'altrui solco queste braccia son dannate a fecondar. Lo strumento del lavoro nelle mani dei redenti spenga gli odii e fra le genti chiami il dritto a trionfar. Il riscatto del lavoro... Se divisi siam canaglia, stretti in fascio siam potenti; sono il nerbo delle genti quei che han braccio e che han cor. Ogni cosa è sudor nostro, noi disfar, rifar possiamo; la consegna sia: sorgiamo troppo lungo fu il dolor. Il riscatto del lavoro... Maledetto chi gavazza nell'ebbrezza dei festini, fin che i giorni un uom trascini senza pane e senza amor. Maledetto chi non geme dello scempio dei fratelli, chi di pace ne favelli sotto il pie dell'oppressor. Il riscatto del lavoro... I confini scellerati cancelliam dagli emisferi; i nemici, gli stranieri non son lungi ma son qui. Guerra al regno della Guerra, morte al regno della morte; contro il dritto del del più forte, forza amici, è giunto il dì. Il riscatto del lavoro... O sorelle di fatica o consorti negli affanni che ai negrieri, che ai tiranni deste il sangue e la beltà. Agli imbelli, ai proni al giogo mai non splenda il vostro riso: un esercito diviso la vittoria non corrà. Il riscatto del lavoro... Se eguaglianza non è frode, fratellanza un'ironia, se pugnar non fu follia per la santa libertà; Su fratelli, su compagne, tutti i poveri son servi: cogli ignavi e coi protervi il transigere è viltà. Il riscatto del lavoro... |