Canzone dei dodici mesi – Francesco Guccini

Album

È contenuto nei seguenti album:

1972 Radici
2010 Storia di altre storie

Testo Della Canzone

Canzone dei dodici mesi – Francesco Guccini

Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato
fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, il mio corpo malato…
Sono distese lungo la pianura bianche file di campi,
son come amanti dopo l’avventura neri alberi stanchi, neri alberi stanchi…

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino, ma nei convitti e in piazza
lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza, il carnevale impazza…
L’inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranza
nei primi giorni di malato sole la primavera danza, la primavera danza..

Cantando Marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo,
porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo, il riso del disgelo…
Riempi il bicchiere, e con l’inverno butta la penitenza vana,
l’ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi, è già lontana, la guardi, è già lontana…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare.

Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene,
quali segreti scoprì in te il poeta che ti chiamò crudele, che ti chiamò crudele…
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi dopo fatto l’amore,
come la terra dorme nella notte dopo un giorno di sole, dopo un giorno di sole…

Ben venga Maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera,
il nuovo amore getti via l’antico nell’ ombra della sera, nell’ ombra della sera…
Ben venga Maggio, ben venga la rosa che è dei poeti il fiore,
mentre la canto con la mia chitarra brindo a Cenne e a Folgore, brindo a Cenne e a Folgore…

Giugno, che sei maturità dell’anno, di te ringrazio Dio:
in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io…
E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro,
con le tue spighe doni all’ uomo il pane, alle femmine l’ oro, alle femmine l’ oro…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone,
riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione, come in una visione…
Non si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore
mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore…

Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’ età,
dopo l’ estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità…
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità…

Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza:
nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza…
Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze,
lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

Cala Novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti,
lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti, si festeggiano i morti…
Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di gocce di rugiada
te pure, un giorno, cambierà la sorte in fango della strada, in fango della strada…

E mi addormento come in un letargo, Dicembre, alle tue porte,
lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte, tristi semi di morte…
Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre,
ma nei tuoi giorni dai profeti detti nasce Cristo la tigre, nasce Cristo la tigre…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…


[nextpage title=”Accordi per chitarra”]

Accordi

   
Mi-                         Re
Viene Gennaio silenzioso e  lieve
  Sol            Si7
un  fiume addormentato
	   Mi-              Re
fra le cui  rive giace come  neve
La              Do
il mio corpo malato
Re              Mim
il mio corpo malato

	Mi- Re Mi-

Sono distese lungo la pianura
bianche file di campi
son come amanti dopo l'avventura
neri alberi stanchi
neri alberi stanchi
Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino
ma nei convitti e in piazza
lascia i dolori e vesti da Arlecchino
il carnevale impazza
il carnevale impazza
L'inverno è lungo ancora, ma nel cuore
appare la speranza
nei primi giorni di malato sole
la primavera danza
la primavera danza
Cantando Marzo porta le sue piogge
la nebbia squarcia il velo
porta la neve sciolta nelle rogge
il riso del disgelo
il riso del disgelo
Riempi il bicchiere, e con l'inverno butta
la penitenza vana
l'ala del tempo batte troppo in fretta
la guardi, è già lontana
la guardi, è già lontana
Sol              Re
O giorni, o mesi  che
Do            Sol
andate sempre  via;
Si7             Mi-
sempre simile a  voi
   Re           Sol
?  questa vita  mia;
  Si7             Mi-
diverso tutti gli  anni
Re                Sol
ma tutti gli anni uguale,
	      Re
la mano dei tarocchi
    La             Do
che non sai mai giocare,
    Re             Mim
che non sai mai giocare.
Con giorni lunghi al sonno dedicati
il dolce Aprile viene
quali segreti scoprì in te il poeta
che ti chiamò crudele
che ti chiamò crudele
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi
dopo fatto l'amore
come la terra dorme nella notte
dopo un giorno di sole
dopo un giorno di sole
Ben venga Maggio e il gonfalone amico
ben venga primavera
il nuovo amore getti via l'antico
nell'ombra della sera
nell'ombra della sera
ben venga Maggio, ben venga la rosa
che è dei poeti il fiore
mentre la canto con la mia chitarra
brindo a Cenne e a Folgore
brindo a Cenne e a Folgore
Giugno, che sei maturit? dell'anno
di te ringrazio Dio
in un tuo giorno, sotto al sole caldo
ci sono nato io
ci sono nato io;
E con le messi che hai fra le tue mani
ci porti il tuo tesoro
con le tue spighe doni all'uomo il pane
alle femmine l'oro
alle femmine l'oro
O giorni, o mesi, che
andate sempre via;
sempre simile a voi
è questa vita mia;
diverso tutti gli anni
e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi
che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare.
Con giorni lunghi di colori chiari
ecco Luglio il leone
riposa e bevi, e il mondo attorno appare
come in una visione
come in una visione
Non si lavora Agosto, nelle stanche
tue lunghe oziose ore
mai come adesso è bello inebriarsi
di vino e di calore
di vino e di calore
Settembre è il mese del ripensamento
sugli anni e sull'et?
dopo l'estate porta il dono usato
della perplessità
della perplessità
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco
della tua identità
come scintille brucian nel tuo fuoco
le possibilità
le possibilità
Non so se tutti hanno capito Ottobre
la tua grande bellezza
nei tini grassi come pance piene
prepari mosto e ebbrezza
prepari mosto e ebbrezza
Lungo i miei monti, come uccelli tristi
fuggono nubi pazze
lungo i miei monti, colorati in rame
fumano nubi basse
fumano nubi basse
O giorni, o mesi, che
andate sempre via;
sempre simile a voi
è questa vita mia;
diverso tutti gli anni
e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi
che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare.
Cala Novembre, e le inquietanti nebbie
gravi coprono gli orti
lungo i giardini consacrati al pianto
si festeggiano i morti
si festeggiano i morti
Cade la pioggia, ed il tuo viso bagna
di gocce di rugiada
te pure, un giorno, cambierà la sorte
in fango della strada
in fango della strada
E mi addormento come in un letargo
Dicembre, alle tue porte
lungo i tuoi giorni con la mente spargo
tristi semi di morte
tristi semi di morte
Uomini e cose lasciano per terra
esili ombre pigre
ma nei tuoi giorni, dai profeti detti
nasce Cristo la tigre
nasce Cristo la tigre
O giorni, o mesi, che
andate sempre via;
sempre simile a voi
è questa vita mia;
diverso tutti gli anni
e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi
che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare.

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