Dicembre – Genius Loci Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Dicembre – Genius Loci

[Strofa]
Ho fatto a botte coi fantasmi
In una sala di specchi, tra urla e spasmi
Quei dodici rintocchi dopo rancori e marasmi
Godevano nel provare catarsi immersi nel "può darsi"
Dettavano le danze a peccatori scalzi
Lo spirito più piccolo mi disse "Sei ridicolo
A lasciarti consumare dal timore di rialzarsi"
Rigettare l'amore per il gusto di redimerlo
È l'ossimoro più grande a cui nessuno può sottrarsi
Vorrei scalfire il tempo per asciugarle le lacrime
Ma ciò non mi è concesso, non è bastato
Farla sorridere del bene che la farà piangere
Ignorando che il presente può non essere passato
Dio solo sa se scrivere, tralasciando le chiacchiere
Può essere tana del successo
Chi ci è passato
Sa che precipitare o spiccare il volo va a infrangere
Le presunzioni del punto di vista errato

[Bridge]
Gli occhi, ora pagheranno i dazi e
Tutte le memorie che dal cuore chiedo
Perché, si comprende appieno il "grazie"
Solo dopo che avrà eclissato il "prego"
Ma chi, nella manica ha più mazzi
Può immaginare le spoglie di chi è cieco
Di te, voglio trovare gli spazi
Dove ci sia terra fertile per l'ego

[Ritornello]
Brilli, come l'asfalto una mattina di dicembre
Che lo sguardo rasenta da lontano
E mentre il fato si avvicina sai non sempre
Regala e toglie con la stessa mano
Dimmi, se ti ricordi la panchina in mezzo al verde
Ho sbagliato a sognare invano
E ora il mio fiato mi ricorda come niente
Possa celarsi dietro un "ti amo"

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