Disimpegno, disimpegno,
abbi un poco di contegno,
abbi un poco di rispetto
mi sorprendi pure a letto.
Anche quando non son solo,
questo passo io mi consolo,
il fatto grave, veramente,
è che non t’importa niente:
vieni, vieni quando vuoi,
vieni prima, vieni poi
vieni, vieni e non mi lasci mai.
Tu aggiusti il tuo corpo
un pò grasso, un pò sfatto,
su quaella poltrona
ogni tanto è uno scatto.
E poi ti nascondi
dietro quegli occhiali
che son sempre sporchi,
che son sempre uguali.
Saranno in quaranta
a quella riunione,
e tutti si parla
di Rivoluzione.
Tu guardi soltanto
le gambe di quella
che ti sta davanti:
è una fotomodella!
E dici “La classe
operaia è integrata,
è brutta la strada
sulla quale si è avviata!”
Ti svegli di colpo,
rispondi un pò a vacca:
“La fotomodella
si è totlta la giacca!”
Ma quella, terribile,
non da tregua un momento
“E cosa ne pensi
tu del movimento?”
Ti costa fatica,
rispondi un pò a stento,
rispondi, soffrendo:
“Per me, il movimento…”
Non puoi più finire,
che quella t’assale,
e dice, ghignante,
la frase finale:
“Ma sì, si capisce:
sei un revisionista!”
La fotomodella
l’hai persa di vista.
Disimpegno, disimpegno,
abbi un poco di contegno,
abbi un poco di rispetto,
mi sorprendi pure a letto.
Anche quando non son solo,
questo passo io mi consolo,
il fatto grave, veramente,
è che non t’importa niente!
Vieni, vieni quando vuoi,
vieni prima, vieni poi,
vieni, vieni e non mi lasci mai.