Dov’eri tu quel giorno? – Ianva Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Dov'eri tu quel giorno? – Ianva

C'è stato un tempo in cui la convinzione
Di non avere torti, ma un'unica ragione
Fu più diffusa nell'aria dei pollini d'aprile:
Una forza immaginaria, ma dubitarne era da vile

La presunzione, senza contraddittorio
Di avere messo a punto il piglio necessario
Per risputare quei rospi che ci fecero ingoiare
Proprio dritti su quei loro grugni di latte andato a male

Dov'eri tu quel giorno?
Ricordi o no?
Dov'eri tu quel giorno?
Te lo dirò…
Cantavi nel coro più forte che mai
Senza incrinature, adesso lo sai
Con toni d'imperio la tua voce copriva
La mia che una qualche incertezza tradiva

Poi venne il giorno che dall'alto d'un balcone
Ci s'intimò di scegliere tra il pane ed i cannoni:
Se si fu fessi a tal punto da lasciare risposta al coro
Poi lo fummo doppiamente… A non esigerli davvero

Ora ch'è chiaro, lampante come il sole
Che tutto quel drizzare di gobbe fu un'orgia di parole
C'è ressa per offrire servizio a chi forza l'ha sul serio
Puntuali come quei treni che arrivavano in orario

Dov'eri tu quel giorno?
Che è ieri poi…
Dov'eri tu quel giorno?
Puoi dirlo, vuoi?
Su un nuovo spartito spalanchi la bocca
Un ciclo è esaurito e sotto a chi tocca!
Fratelli di ieri già oggi da odiare
Ma ancora la spunta il più lesto a cantare…

"Ma io che forse tra i fessi ero il più fesso
Qualcosa da ridire lo avrei di nuovo adesso:
Ad accorrere festanti in soccorso a chi già vince
Ci si mette addosso un gran brutto cencio
Che nei secoli non stinge
Non stinge…
Non stinge…"

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