di: (
Enzo Jannacci)
* Mina – 1977 Mina quasi Jannacci
Strana la vita
come se la vita
fosse un modo di morire
strana la storia
come se la storia
la potessi raccontare
strana la gente
come se alla gente
gli importasse di capire
strano cantare
canta una giostra
giù nel baraccone
il disco è sempre uguale
gira la ruota
la luminaria è stata accesa male
senti una nota
e allora se ogni volta
che ti dicon di cantare
devi cantare
devi cantare.
E la canzone era per noi
noi
io non ti amavo
e ti stavo vicino
tu che giocavi
col vecchio violino
poi sotto il sole
giù al vecchio mulino
per fare anche all’amore.
Io che tiravo
a non farmi capire
tu che provavi
a parlare d’amore
finiva il riso,
vergogna il sudore
ecco, tutto qui.
E la canzone dice noi,
noi
io che ti odiavo
e ti stavo vicino
tu che parlavi
piuttosto al violino
noi sotto il sole
giù al vecchio mulino
per fare anche all’amore.
Io che tiravo
a non farmi capire
tu che provavi
a parlare d’amore
finiva il riso,
vergogna il sudore
ecco tutto qui.
Stupida vita
come se la vita
ti trovasse il primo amore
stupida storia
come se la storia
lasciasse raccontare
stupida gente
e invece questa gente
che la storia piace ancora
stupido dire
stupido dre
che quei due morti siamo noi
noi,
noi così bianchi,
così stretti vicino
qualcuno prega,
uno tocca il violino
va via anche il sole
dal vecchio mulino
per un altro amore.
Noi bisognava cercare, capire
capire cosa
che forse l’amore
gli occhi perduti
per non far rumore
ecco tutto qui