Eri Più Bella Come Ipotesi Lo Stato Sociale – Testo con accordi

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ACCORDI PER CHITARRA

Accordi per Chitarra

Verse 1
La
E adesso cosa resta della nostra età
Fa#-
se togli la ribalta la radio la musica la fama e la voglia

di scrivere da capo una storia irrisolta
La
me lo chiedi siamo dentro a un bar
Fa#-
e sei davvero stanca hai perso gli occhi in una banca

e hai un contratto nuovo come protesi
Si-7
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TESTO

Il Testo della della canzone Di: Eri Più Bella Come Ipotesi – Lo Stato Sociale

E adesso cosa resta della nostra età?
Se togli la ribalta, la radio, la musica, la fama e la voglia
Di riscrivere daccapo una storia irrisolta
Me lo chiedi e siamo dentro a un bar
E sei davvero stanca e hai perso gli occhi in una banca
E hai un contratto nuovo come protesi
Eri più bella quando non eri di nessuno, eri più bella quando eri gratis
Eri più bella quando rischiavi, eri più bella
Eri più bella come ipotesi

E non chiedevi altro alla vita che uscirne sudata e coi polsi tremanti
Le ginocchia sporche, una luce negli occhi
E non è piangere e non è urlare, ridere forte da spaccare i vetri
Rompere le cose finché ne hai, morire di vino e soste leggere
E a pochi passi dalla fine ubriacare le paure
E risorgere tramortiti il giorno dopo in un albergo
Con una vasca di squali nel cervello

Ed un’elica che ti solleva il petto
Stupidi come l’amore
Saggi come l’incoscienza
Senza più pensieri da gettare in mare
Senza più parole per abboccare e scoprire
Sempre dopo che per sempre non c’è tempo
Amarsi più forte di lavorare
Avere sempre meno ore
Che davvero non c’è tempo, non c’è tempo
E sei tu il tuo tempo migliore
Il tuo tempo migliore
Ah oh ah, oh ah, oh

E mi chiedi cos’è questo bisogno di spingersi al limite
E fare sempre la scelta sbagiata per vedere che succederà
E non farsi mai andare bene quel poco di pace prima del buio
Dover lasciar vincere il vento
Mischiare la pelle ed esplodere il cuore e ancora
Ti cerco nei giorni migliori
Ti cerco nei sorrisi degli altri
Che non sorridono mai come te

E non chiedevi altro alla vita che uscirne sudata e coi polsi tremanti
Le ginocchia sporche, una luce negli occhi
E non è piangere e non è urlare, ridere forte da spaccare i vetri
Rompere le cose finché ne hai, morire di vino e soste leggere
E a pochi passi dalla fine ubriacare le paure
E risorgere tramortiti il giorno dopo in un albergo
Con una vasca di squali nel cervello

Ed un’elica che ti solleva il petto
Stupidi come l’amore
Saggi come l’incoscienza
Senza più pensieri da gettare in mare
Senza più parole per abboccare e scoprire
Sempre dopo che per sempre non c’è tempo
Amarsi più forte di lavorare
Avere sempre meno ore
Che davvero non c’è tempo, non c’è tempo
E sei tu il tuo tempo migliore
Il tuo tempo migliore
Ah oh ah, oh ah, oh

Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai

Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai

Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai

Bruciare sempre, spegnarsi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai
Bruciare sempre, spegnersi mai.

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