Figli di nessuno (amianto) Fabrizio Moro e Anastasio – Testo con accordi

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ACCORDI PER CHITARRA

Accordi per Chitarra

Intro
Do#- La6 Mi Mi Misus2/Re# (x2)

Verse 1
Do#- La6
Scrivere, trascrivere la vita
Mi
Segnare il tuo passaggio con un coltello
Misus2/Re#
Spinto a forza sopra ad ogni tua ferita
Do#-
Guardare con gli occhi che bruciano
La6
Mentre un giorno sorge o va in fran–> Continua su Accordi per Chitarra <–

TESTO

Il Testo della della canzone Di: Figli di nessuno (amianto) – Fabrizio Moro e Anastasio

Scrivere, trascrivere la vita
Segnare il tuo passaggio con un coltello
Spinto a forza sopra ad ogni tua ferita
Guardare con gli occhi che bruciano
Mentre un giorno sorge o va in frantumi
Sentirsi dire: “Mer*a, smetti, smetti, smetti
Di fare quello che fai
Di dire quello che vuoi”
Tu non devi giudicare mai nessuno
Se non vivi i caz*i suoi
Se non sai che nei talloni sono nate le vesciche per la strada fatta a piedi
Che ogni metro di successo ha un caro prezzo.

Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno.

Figli di depressione nel bene e nel male
Di odio e rabbia nei confronti di ogni forma istituzionale
Lasciati a giocare fra le pecore fuori casa, soli
Figli di madri fragili, insicure e un po’ volubili
Figli di sette Peroni fredde alla vigilia di Natale
Di percorsi di recupero per alcolismo adolescenziale
Di porte chiuse in faccia
Di “le faremo sapere”
Di panni stesi la notte mentre ripeti
Che ti sei rotto il caz*o

Noi siamo in mezzo
Fra la purezza e l’inquietudine di un Santo
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
E tu non sei opportuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno.

Benvenuto al mondo, stron*o, piangi, bravo
Fallo oggi che domani festeggiamo
E piangi ancora col cordone e non parli
E domani c’hai vent’anni con i tarli nella testa
E con la voglia di far festa con i compagni
E sono trent’anni, pensa
Scrivi trenta con il dito sulla condensa
Io che non ho mai capito cosa compensa
Questo vuoto sconfinato
Sento puzza di bruciato nella mia testa
Imbucato nella mia festa
Vado via presto, ma suvvia resta
Voglio solo prender fiato nella tempesta
Ma noi figli ci viviamo nella tempesta
Siamo soli nella tempesta
E dimmi cosa resta
Quando cala il vento dimmi cosa resta.

Giorni migliori arriveranno
Lascio parlare tutti quelli che non sanno
Giorni più duri, io non mi spezzo
La mia bellezza nasce dal vostro disprezzo.

Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto

Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno

Figli, figli, figli, figli, figli

Noi siamo figli di nessuno.

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