Un’estate sono partito, dove all’orizzonte si allungavano fiumi.
Sono saltato sopra i libri, c’era
gente che rideva.
II mio desiderio mi prendeva per le braccia.
Vorrei respingere le cose e
andare più in fretta.
Forse sono stato costretto a ripercorrere i miei passi,
illuso che stessi avanzando.
Costretto a
provare e a riprovare semplicemente quello che dovrei già conoscere.
Cado ma non vedo, vedo ma non credo, credo ma non cado.
Nero ero, ero nero dentro. Giro in
tondo giro su questa strada che è la vita.
Giro in tondo giro, correndo verso il fondo.
La folle corsa dell’oro é in un fiume sotterraneo
che scorre e irrora i nostri giardini più segreti.