Idillio ferroviario

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Testo Della Canzone

Idillio ferroviario di Canzoni Milanesi

Canto di osteria
Canzoni popolari Lombardia
Nanni SvampaBerto e i sò amis

Oh su un diretto che vien da Parigi
io incontrai una bella signora
opulenta e giovane ancora
proprio quelle che piacciono a me.

Mi sedetti vicino alla bella
e le chiesi con gran cortesia:
«Dove andate?» rispose «in Turchia»
porca l’oca ci vengo anche me.

La signora fino a Susa
tenne ognor la bocca chiusa
nei pressi di Torino
l’aperse un pochettino.

Io le dissi a Moncalieri
«va più ben oggi che ieri»
rispose presso ad Asti
«purché il tempo non si guasti».

E nei pressi di Tortona
le dissi «siate buona»
giunti che fummo a Voghera
lei mi disse che lo era.

Proprio al bivio di Stradella
succhiò una caramella
giunti che fummo a Piacenza
le succhiai la rimanenza.

Ma all’improvviso un controllore appar
che alla bella il biglietto vuol bucare
io le dissi «che diavolo s’insogna
qui non si buca prima di Bologna».

Oh ma l’Emilia non era il paese
che piacesse la vita da viaggio
perché a lei non ci andava il formaggio
specie poi nella calda stagion.

A me par di aver capito
che la bella cedeva pian piano
sarà così che tra Pesaro e Fano
giungerebbe una buona occasion.

Arrivati a Faenza
lei cedette all’insistenza
e nei pressi di Forlì
incominciava a dir di sì.

Arrivati in riva al mare
faceva un caldo da crepare
che la bella a Monte Giusto
si levò persino il busto.

Ed io pure a Cividella
restai sol con la flanella
e così tirando avanti
questo è il nudo ma aveva i guanti.

E mi dise a San Vito
«se ci fosse mio marito»
le risposi a Cerignola
«meno male che sei sola».

E poi giunti a Barletta
ripresi la burletta
quando fummo a San Severo
vidi un bosco tutto nero.

E poi giunti in quel di Trani
lei mi disse «giù le mani» – «Perché?»

All’improvviso un controllore appar
e alla bella il biglietto vuole bucare
io le dissi «cosa fate santo Dio
lasciate fare a me, sto bucando io».

Ci imbarcammo sull’Ionio
celebrammo il matrimonio
e nei pressi di Corfú
ci davamo già del tu.

Lei in vista di Patrasso
s’allungò sul materasso
cosicché giungendo a Scio
m’allungai là sopra anch’io.

Poi le dissi «guardi belli
questi sono i Dardanelli»
e li vidi a Mitilene
spensi il lume acentilene.

Ero forte come un toro
quando entrai nel Corno d’oro
poi le dissi «non senti niente?
qui è il paese dell’oriente».

Lei rispose con far discreto
«sì mi sembra un minareto»
perché in vista di Istambul
per via della censura non ve lo posso dir

per via della censura non ve lo posso dir.

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