Il titolo nemmeno serve – Blue Virus Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Il titolo nemmeno serve – Blue Virus

{Strofa 1}
Sono il primo dei fobici
Faccio i grattini a questa troia con le forbici
Metto il costume, faccio un tuffo negli antibiotici
Perché se la gente ha solo un problema io ne ho dodici?
Sono l'antagonista pure di me stesso
In testa ho solamente i drammi, gli omicidi e tutto il resto
Se hai fatto un pezzo bomba io tanto lo disinnesco
E non mi chiedere quand'è che sfondo perché muoio presto
Tra l'indifferenza di tutti i presenti alla festa
Che fanno foto convinti io dorma da un'ora e mezza
Mi scrivono "caldone" proprio sotto la testa
E mi chiedono un'altra canzone già pensando che mi esca
Però ogni traccia oggi mi sembra orrenda
Ne concepisco solo la rabbia che mi tormenta
È come quando ti fidanzi e pensi di essere a posto fino al 2030
Poi la desideri sotto a una camionetta
Però c'è molto di più anche se non so raccontarlo
Quindi mi limito a ballare un tango nel fango
Con lei che mi ama e spera che mi salga male il Tamango
L'autostima non mi riuscirà a rendere soddisfatto
È tipo dal 2004 che la sto calpestando
Registravo i pezzi, sembravano fatti in bagno
Io non firmo contratto solo perché non so farlo
Quando vado a votare disegno un cazzo sul palmo
Ehi, questo è Sandro Terapia! Faccio il bravo e spero me la dia
Altrimenti le lego il petto con del fil di ferro
Dopo metto in moto e la trascino per le vie del centro
Bel dispetto! Che cos'è il rispetto?
Una parola di cui forse tu non capisci il concetto
Mi sembri uno di quelli che chiede dov'è il concerto
Così ritardato che probabilmente c'è già dentro
Mi aggiro per le vie di Denver con questo fucile
State attenti a quello che dite
Odio tutte quante queste vite
Se la scopo dopo ha la cistite
Sopra un sidecar con la mia coscienza
Pulita quanto un corpo senza testa
Sono un'anima depressa
E spero che la dose non mi scenda
Ho messo qualcosina nel tuo bicchiere
Non so da dove provenga!

{Interludio}
Ah, Sandro Terapia
JØ Diana, 2017
Eh, volevo fare un'intro un po' figa
Alla fine un cazzo (vaffanculo!)

{Strofa 2}
Conosco un po' di gente figlia del call center
Ed io ne faccio parte pienamente
Volevo prendere una cornetta, legarla al ventre
Poi aprire la finestra e fare un bel tuffo nel niente
Il mio capo era tipo una ventenne odiosa quanto serve
Avrei voluto spaccarle nel cranio un server
Già scrivevo le canzoni dandomi del perdente
Non volevo provvigioni ma odiare il prossimo, sempre
Da quello che ricordo ci lavorava una mia ex e mi voleva morto
Lei era una di quelle che mi dava sempre torto
Ed io pensavo solo a come impacchettarle il corpo
Ma mi sento un parla parla, dai, la amavo un botto
Per lei avrei fatto esplodere anche tutto il mondo
Mi sarei fatto spezzare il cuore già un po' rotto
Ma gli opposti non si attraggono se c'è un cazzo di troppo
Io vengo dal buio, da dove le speranze muoiono per prime
Dove non puoi scegliere se vivere o morire
Se fallisci tutti dicono che puoi anche ripartire
Però se ce la fai ti guardano in maniera ostile
Quindi ho scelto di lasciarvi il beneficio del dubbio
Però sapendo che non morirò in ufficio da assunto
La cravatta non mi dona, la mia faccia mi impressiona
E rapportarmi con una persona ormai mi sembra assurdo
Le pacche sulle spalle non mi servono
Anche perché detesto il contatto
E se mi tocchi mi parte un embolo
Ora parla con le pare che mi attendono
Perché c'avevo un gruppo
Ma le cose non vanno come dovrebbero
Voglio una spinta
Mi sento come un feto che muore
A causa dei pugni dati ad una donna incinta
E se fai musica invento la firma
Se speri che io mi sopprima
Ti rispondo grazie al cazzo e prego alla minchia

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