(
Gianni Boncompagni)
Amava soltanto la moto
Protetto dal casco integrale
Correva a centocinquanta
Per la città
Aveva una tuta di pelle
Un’alta cintura alla vita
Sembrava un guerriero cattivo dell’aldilà
Faceva un rumore infernale
Passava e faceva paura
Correva a centocinquanta per la città
Tremavano i vetri di casa
Scappavano donne e bambini
Sembrava un guerriero cattivo dell’aldilà
Passava e faceva paura
Tremavano i vetri di casa
Nessuno prendeva la targa
Nessuno sapeva chi era….
E lui si sentiva sicuro,
Protetto dal casco integrale
Correva più forte che mai
Per la città
Preciso, la sera alle sei
La tuta più scura che mai
Andava al raduno di amici
Davanti al bar
La moto gli dava potenza,
Potere gli dava il rumore
Sembrava un guerriero cattivo dell’aldilà
Credeva di essere forte
Soltanto per via della moto
Ma dentro la testa era vuoto,
O giù di là
Passava e faceva paura
Tremavano i vetri di casa
Nessuno prendeva la targa
Nessuno sapeva chi era….
Ma un giorno qualcuno lo vide
Gli chiese libretto e patente
Gli prese la moto potente
Lasciandolo a piedi così
E ora non è più nessuno
Non ha più coraggio di andare
Insieme agli amici che aveva davanti al bar
Adesso non può più far male
E’ solo un cretino integrale
Non fa più paura a nessuno
Per la città
Non fa più paura a nessuno
Per la città
Non fa più paura a nessuno
Per la città
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