Album
È contenuto nei seguenti album:
Testo Della Canzone
Il numero d'appello di Gianni Nebbiosi
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Gianni Nebbiosi
D. Moscati Quando, nel cercare di farsi capire, Quando vide le facce dei dottori chinate Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare,
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Accordi
Re- Quando, nel cercare di farsi capire, Fa Sol Re- vide la gente voltarsi Sib Sol- La7 Re- come se non dovesse capirlo più; quando lo legarono alla barella, ch'era caduto in catena gridando: «Basta, basta, per carità!»; Sol- Re- lui s'accorse, tutt'a un tratto, La7 Re- d'esser diventato matto, Sol- Re- che una porta gli si apriva La7 Re- e la mente gli fuggiva. Quando vide le facce dei dottori chinate a fargli domande ch'eran parole vuote d'un'altra realtà; quando lo calmarono con le scosse perché gridava e piangeva: «Rivoglio i miei vestiti, la libertà»; lui s'accorse tutt'a un tratto che significa esser matto: sentì chiudere un cancello ed insieme il suo cervello. Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, per la paura e il dolore non provò più: quando sistemarono il suo cervello come una vecchia rotella buona per obbedire e dire sì; lui sentì che la sua rabbia s'annegava nella sabbia, perché al posto del cervello c'era un numero d'appello. Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare, è ormai un bravo internato sterilizzato e s'accorge solamente d'esser privo della mente perché al posto del cervello ci sta un numero d'appello. |