Album
È contenuto nei seguenti album:
Testo Della Canzone
Il tarlo di Fausto Amodei
|
di Fausto Amodei, Cantacronache
In una vecchia casa piena di cianfrusaglie, di storici cimeli, c’era una volta un tarlo di discendenza nobile che cominciò a mangiare un vecchio mobile. Avanzare con i denti per avere da mangiare e mangiare a due palmenti per avanzare; il proverbio che il lavoro ti nobilita nel farlo non riguarda solo l’uomo, ma pure il tarlo. Il tarlo in breve tempo, grazie alla sua ambizione Farsi strada con i denti per mangiare, mal che vada, Per legge di mercato assunse poi per via un certo personale con contratto di mezzadria; Lavorare per mangiare qualche piccolo boccone che dia forza di scavare per il padrone; Poi, col passar degli anni, venne la concorrenza da parte d’altri tarli con la stessa intraprendenza; il tana proprietario ristrutturò i salari e organizzò dei turni straordinari. Lavorare a perdifiato, accorciare ancora i tempi perché aumenti il fatturato coi dividendi. Si sa com’è la vita: ormai giunto al traguardo, Sulla sua tomba è scritto: PER L’IDEALE NOBILE DI DIVORARSI TUTTO QUANTO UN MOBILE,
|
Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore. WikiTesti è un’enciclopedia musicale con lo scopo di far conoscere a quante più persone possibile il panorama musicale.
[nextpage title=”Accordi per chitarra”]
Accordi
Do
In una vecchia casa,
Sol#
piena di cianfrusaglie,
Do#
di storici cimeli,
Sol7 Do
pezzi autentici ed anticaglie,
c'era una volta un tarlo,
La-
di discendenza nobile,
Fa Mi7
che cominciò a mangiare
La- Mi7LA-
un vecchio mobile.
Mi7
Avanzare con i denti
La-
per avere da mangiare
Re7 Sol
e mangiare a due palmenti
Sol7 Do
per avanzare.
Re- La-
Il proverbio che il lavoro
Fa Do
ti nobilita, nel farlo,
Sib Fa
non riguarda solo l'uomo,
Re-6 Mi Sol7
ma pure il tarlo.
Il tarlo, in breve tempo,
grazie alla sua ambizione,
riuscì ad accelerare
il proprio ritmo di produzione:
andando sempre avanti,
senza voltarsi indietro,
riuscì così a avanzar
di qualche metro.
Farsi strada con i denti
per mangiare, mal che vada,
e mangiare a due palmenti
per farsi strada.
Quel che resta dietro a noi
non importa che si perda:
ci si accorge, prima o poi,
ch'è solo merda.
Per legge di mercato,
assunse poi, per via,
un certo personale,
con contratto di mezzadria:
di quel che era scavato,
grazie al lavoro altrui,
una metà se la mangiava lui.
Avanzare, per mangiare
qualche piccolo boccone,
che dia forza di scavare
per il padrone.
L'altra parte del raccolto
ch'è mangiato dal signore
prende il nome di "maltolto"
o plusvalore.
Poi, col passar degli anni,
venne la concorrenza
da parte d'altri tarli,
colla stessa intraprendenza:
il tarlo proprietario
ristrutturò i salari
e organizzò dei turni
straordinari.
Lavorare a perdifiato,
accorciare ancora i tempi,
perché aumenti il fatturato
e i dividendi.
Ci si accorse poi ch'è bene,
anziché restare soli,
far d'accordo, tutti insieme,
La7
dei monopoli.
Re
Si sa com'è la vita:
La#
ormai giunto al traguardo,
Re#
per i trascorsi affanni
La7 Re
il nostro tarlo crepò d'infarto.
Sulla sua tomba è scritto:
Si-
"per l'ideale nobile
Sol Fa# Si-
di divorarsi tutto quanto un mobile".
Mi7 La Re7 Sol
Chiaro monito per i posteri
Do7 Fa Fa#7 Si-
questo tarlo visse e morì.
|