(
Pietro Cantarelli –
Riccardo Fogli –
Santini)
Ti ho cercato per parlarti, perché non si parla mai
questo tempo va di fretta, va di fretta come noi
non ho idea di cosa dirti, basta che si parli un po’:
parlo solo con me stesso e, a volte, non mi ascolto più;
pensa quanta giovinezza sotto gli occhi è andata via,
questo senso di tristezza è un’assurda prigionia:
come un pesce in un acquario che va stretto come mare,
come un uccello in gabbia disimpara anche a volare.
Ora ho voglia di sapere anche come ti senti tu:
se t’innamori ancora e in mente che progetti hai,
se riesci a riposare e dimmi quali sogni fai,
o sogni ad occhi aperti perché ormai non dormi più?
Ricordi le mattine sui binari ad aspettare
un treno per sognare di fuggire via…
Ma i ricordi son deformi e come i treni passan via:
ora ognuno ha il suo binario su un’immensa ferrovia
e anche il treno per Parigi è partito, amore mio
e noi siamo ancora qui a palleggiarci questo addio
così se non parlo ora, quando mai ti parlerò,
dai fermiamoci un istante, tanto cosa vuoi che sia
se passiamo un po’ d tempo, che comunque passerà,
spietato perché è l’unico che non si ferma mai.
Ora ho voglia di sapere anche come ti senti tu:
se t’innamori ancora e in mente che progetti hai;
se riesci a riposare e dimmi quali sogni fai,
o sogni ad occhi aperti perché ormai non dormi più?
Ricordi le mattine sui binari ad aspettare
Un treno per sognare di fuggire via…