Album
È contenuto nei seguenti album:
Testo Della Canzone
Il vestito di Rossini di Paolo Pietrangeli
|
“Come ti chiami?”. “Ve l’ho già detto”.
“Ripeti ancora, non ho capito”. “Sono Rossini, iscritto al partito, sor commisario, mi conoscete”. “Confessa allora, tu l’hai colpito, non mi costringere a farti del male, tu sai benissimo, conosco dei mezzi che anche le tombe fanno parlare”. “Sor commissario, i vostri mezzi sono due ore che li sopporto e se volete vedermi morto continuate pure così”. Aveva solo un vestito da festa, se lo metteva alle grandi occasioni; a lui gli dissero: domani ai padroni gliela faremo, faremo pagar. E l’indomani, quando era già l’alba, apri l’armadio e il vestito si mise, guardo allo specchio e la faccia sorrise, guardo allo specchio e si disse di sì. E andò alla fabbrica ed erano in mille, tutti gridavano l’odio e il furore; forse Giovanna il vestito vedeva in quella folla fra tanto colore. “Ti han visto tutti, tu sei finito, c’è anche del sangue sul tuo vestito: quei cinque uomini che sono morti sulla coscienza li hai anche tu”. “Sor commissario voi lo sapete quali che sono i veri assassini, quelli al servizio degli aguzzini che questa vita ci fanno fare. E questo sangue che ho sul vestito è solo il sangue degli innocenti che protestavano perché fra i denti solo ingiustizia hanno ingoiato”. Aveva solo un vestito da festa, se lo metteva alle grandi occasioni; a lui gli dissero: domani ai padroni gliela faremo, faremo pagar. Ma l’hanno visto con un sasso in mano che difendeva un ragazzo già morto, ma quel che conta è che a uno di loro un sampietrino la testa sfasciò. Ed ha scontato vent’anni in prigione perché un gendarme s’è rotto la testa; ormai Giovanna ha tre figli, è in pensione, chissà se ha visto il vestito da festa ormai Giovanna ha tre figli, è in pensione, chissà se ha visto il vestito da festa.
|
Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore. WikiTesti è un’enciclopedia musicale con lo scopo di far conoscere a quante più persone possibile il panorama musicale.
[nextpage title=”Accordi per chitarra”]
Accordi
Do Re-
"Come ti chiami?". "Ve l'ho già detto".
Sol Do
"Ripeti ancora, non ho capito".
Re- Do
"Sono Rossini, iscritto al partito,
Sol Do
sor commissario, mi conoscete".
"Confessa allora, tu l'hai colpito,
non mi costringere a farti del male,
tu sai benissimo, conosco dei mezzi
che anche le tombe fanno parlare".
"Sor commissario, i vostri mezzi
sono due ore che li sopporto
e se volete vedermi morto
continuate pure così".
Do Sol
Aveva solo un vestito da festa,
Do Sol
se lo metteva alle grandi occasioni;
Da Do
a lui gli dissero: domani ai padroni
Sol Do
gliela faremo, faremo pagar.
E l'indomani, quando era già l'alba,
apri l'armadio e il vestito si mise,
guardo allo specchio e la faccia sorrise,
guardo allo specchio e si disse di sì.
E andò alla fabbrica ed erano in mille,
tutti gridavano l'odio e il furore;
forse Giovanna il vestito vedeva
in quella folla fra tanto colore.
"Ti han visto tutti, tu sei finito,
c'è anche del sangue sul tuo vestito:
quei cinque uomini che sono morti
sulla coscienza li hai anche tu".
"Sor commissario voi lo sapete
quali che sono i veri assassini,
quelli al servizio degli aguzzini
che questa vita ci fanno fare.
E questo sangue che ho sul vestito
è solo il sangue degli innocenti
che protestavano perchè fra i denti
solo ingiustizia hanno ingoiato".
Aveva solo un vestito da festa,
se lo metteva alle grandi occasioni;
a lui gli dissero: domani ai padroni
gliela faremo, faremo pagar.
Ma l'hanno visto con un sasso in mano
che difendeva un ragazzo già morto,
ma quel che conta è che a uno di loro
un sampietrino la testa sfasciò.
Ed ha scontato vent'anni in prigione
perchè un gendarme s'è rotto la testa;
ormai Giovanna ha tre figli,
è in pensione,
chissà se ha visto il vestito da festa
ormai Giovanna ha tre figli,
è in pensione,
chissà se ha visto il vestito da festa.
|