Inno dei malfattori

Album

È contenuto nei seguenti album:

Testo Della Canzone

Inno dei malfattori di Attilio Panizza

Ai gridi ed ai lamenti di noi, plebe tradita,
la lega dei potenti si scosse impaurita
e prenci e magistrati gridaron coi signori
che siam degli arrabbiati, dei rudi malfattori.

Deh, t’affretta a sorgere, o sol dell’avvenir,
vivere vogliam liberi, non vogliam più servir.

Folli non siam nè tristi, nè bruti, nè birbanti,
ma siam degli anarchisti pel bene militanti; al giusto.
al ver mirando, strugger cerchiamo gli errori;
perciò ci han messo al bando col dirci malfattori.

Deh, t’affretta a sorgere…

Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore. WikiTesti è un’enciclopedia musicale con lo scopo di far conoscere a quante più persone possibile il panorama musicale.

[nextpage title=”Accordi per chitarra”]

Accordi

     
La
Ai gridi ed ai lamenti
                Mi7
di noi plebe tradita,

la lega dei potenti
               La
si scosse impaurita;

e prenci e magistrati
   La7         Re
gridaron coi signori
    Mi7
che siam degli arrabbiati,
               La
dei rudi malfattori!


Folli non siam né tristi
né bruti né birbanti,
ma siam degli anarchisti
pel bene militanti;
al giusto, al ver mirando
strugger cerchiam gli errori,
perciò ci han messo la bando
col dirci malfattori!

 La
 Deh t'affretta a sorgere
                Re
 o sol dell'avvenir:
                La
 vivere vogliam liberi,
 Mi7                La
 non vogliam più servir.

Noi del lavor siam figli
e col lavor concordi,
sfuggir vogliam gli artigli
dei vil padroni ingordi,
che il pane han trafugato
a noi lavoratori,
e poscia han proclamato
che siam dei malfattori!

Natura, comun madre,
a niun nega i suoi frutti,
e caste ingorde e ladre
ruban quel ch'è di tutti.
Che in comun si viva,
si goda e si lavori!
tal è l'aspettativa
ch'abbiam noi malfattori!

 Deh t'affretta a sorgere...

Chi sparge l'impostura
avvolto in nera veste,
chi nega la natura
sfuggiam come la peste;
sprezziam gli dei del cielo
e i falsi lor cultori,
del ver squarciamo il velo,
perciò siam malfattori!

Amor ritiene uniti
gli affetti naturali,
e non domanda riti
né lacci coniugali;
noi dai profan mercati
distor vogliam gli amori,
e sindaci e curati
ci chiaman malfattori!

 Deh t'affretta a sorgere...

Divise hanno con frodi
città, popoli e terre,
da ciò gli ingiusti odi
che generan le guerre;
noi, che seguendo il vero,
gridiamo a tutti i cori
che patria è il mondo intero,
ci chiaman malfattori!

Leggi dannose e grame
di frodi alti strumenti
secondan sol le brame
dei ricchi prepotenti;
dàn pane a chi lavora,
onor a sfruttatori,
conferman poscia ancora
che siam dei malfattori!

 Deh t'affretta a sorgere...

La chiesa e lo stato,
l'ingorda borghesia
contendono al creato
di libertà la via;
ma presto i dì verranno
che papa, re e signori
coi birri lor cadranno
per man dei malfattori!

 Allor vedremo sorgere
 il sol dell'avvenir,
 in pace potrem vivere
 e in libertà gioir!

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *