
Testo Della Canzone
La canzone di Gino e Galliano di Canzoni politiche
GP. Bigazzi, A. Bigazzi
Anno 1978 Si riuniscono ogni sera in casa di Galliano povero covo di chi spera ancora in un mondo umano. “Son sempre là, complottano contro il fascio e il re, la proprietà, la patria, la famiglia, Dio Padre e il mio bebè.” “Prendiamoli, picchiamoli facciamo veder chi siamo! Diamogli una lezione, stivale, olio di ricino e bastone!” Salgono per le scale della casa mentre i compagni stanno lì a veglia, rompono l’uscio, entrano ridendo rovesciano i tavoli e le sedie. “Vi abbiamo colti, state cospirando!” urlano poi bloccando ogni uscita, “finisce qui la vostra sporca vita di comunisti luridi e fottuti!” Non basta più, nell’ora della rabbia lo stivale né l’olio né il bastone: c’è chi tira fuori un pistolone lungo due metri e comincia a sparare. Muore Galliano in casa, alla finestra, mentre chiama aiuto al cielo azzurro, Gino infila la porta, scende fuori con i fascisti dietro come cani. Corre via verso i campi a cercare la vita mentre il fascista piega il suo ginocchio sul selciato per prendere la mira: scoppia il colpo, casca giù , è finita! Si riunivano ogni sera in casa di Galliano povero covo di chi spera ancora in un mondo umano…
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