La ferrovia non si è sposata ancora
conserva la sua aria di cosa sola
7 e 30 la gente si accalca
il più prepotente si siederà
58 a sedere, 60 a guardare
ma il treno partirà.
La vecchia stazione non ha perso proprio niente
odora di treno, di freni di rabbia da studente
appoggiato a quel muro tra un chiodo e una scritta
guardando i compagni miei
rincorrevo il coraggio di essere uguale
a quegli altri davanti a me.
E mi ribellai
scavai nel fondo di me stesso e mi ribellai
ma io non parlai
cambiai soltanto abitudini e gente e me ne andai.
Quell’incertezza me l’aveva data
un ambiente rispettoso e timorato
si diceva i peccati di sesso
son tanto gravi e lo capirai
ed il fuoco eterno, il fuoco raccoglie
e ti macchia la castità.
Che sforzi per potersi liberare
per dare un senso al tutto, per capire
che quel [CENSORED] parlato, temuto
poteva essere felicità
i peccati quelli veri
comportano almeno mancanza di onestà.
E mi ribellai
scavai nel fondo di me stesso e mi ribellai
ma io non parlai
cambiai soltanto abitudini e gente e me ne andai.
Dall’alto dell’altare qualcuno piangeva
ma certo non per quel che si diceva
una croce da segnare sul petto
passaporto per l’onestà
e per darmene un senso
cercavo tra le pagine sacre la verità.
E mi ribellai
scavai nel fondo di me stesso e mi ribellai
ma io non parlai
cambiai soltanto abitudini e gente e me ne andai.
E qualcuno sì, disse peccato un ragazzo così
forse la città potrà guastare l’innocenza che ha.