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Testo Della Canzone
La leggenda del Piave – Canzoni popolari
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(di E. A. Mario)
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio; l’esercito marciava per raggiunger la frontiera per far contro il nemico una barriera ! Muti passaron quella notte i fanti, tacere bisognava e andare avanti. S’udiva intanto dalle amate sponde sommesso e lieve il tripudiar de l’onde. Era un presagio dolce e lusinghiero il Piave mormorò: Non passa lo straniero ! Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento e il Piave udiva l’ira e lo sgomento. Ahi quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto, poichè il nemico irruppe a Caporetto. Profughi ovunque dai lontani monti, venivan a gremir tutti i suoi ponti. S’udiva allor dalle violate sponde sommesso e triste il mormorio dell’onde. Come in un singhiozzo in quell’autunno nero il Piave mormorò: Ritorna lo straniero ! E ritornò il nemico per l’orgoglio e per la fame volea sfogare tutte le sue brame, vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora sfamarsi e tripudiare come allora ! No, disse il Piave, no, dissero i fanti, mai più il nemico faccia un passo avanti ! Si vide il Piave rigonfiar le sponde e come i fanti combattevan l’onde. Rosso del sangue del nemico altero, il Piave comandò: Indietro va, o straniero ! Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento e la Vittoria sciolse l’ali al vento ! Fu sacro il patto antico e tra le schiere furon visti risorgere Oberdan, Sauro e Battisti ! Infranse alfin l’italico valore le forche e l’armi dell’Impiccatore. Sicure l’Alpi, libere le sponde, e tacque il Piave, si placaron l’onde. Sul patrio suolo vinti i torvi Imperi, la Pace non trovò nè oppressi, nè stranieri. |
https://www.youtube.com/watch?v=STRD20k5rYM
[nextpage title=”Accordi per chitarra”]
Accordi
C Em C
G C F
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
C D G
dei primi fanti il ventiquattro maggio
C G C F
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
C G C
per far contro il nemico una barriera
G
Muti passaron quella notte i fanti
tacere bisognava andare avanti
C G
S'udiva intanto dalle amate sponde
Dm G C
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde
G
Era un presagio dolce e lusinghiero
C
il Piave mormoro'
G C
Non passa lo straniero
C G
Ma in una notte triste
C F
si parlo' di un fosco evento
C D G
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento
C G
Ahi, quanta gente ha visto
C F
venir giu' lasciare il tetto
C G C
poiche' il nemico irruppe a Caporetto
G
Profughi ovunque dai lontani monti
venivano a gremir tutti i suoi ponti
C G
S'udiva allor dalle violate sponde
Dm G C
sommesso e triste il mormorio de l'onde
G
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
C
il Piave mormoro'
G C
Ritorna lo straniero
C G
E ritorno' il nemico
C F
per l'orgoglio e per la fame
C D G
volea sfogare tutte le sue brame
C G
vedeva il piano aprico
C F
di lassu' voleva ancora
C G C
sfamarsi e tripudiare come allora
G
No disse il Piave no dissero i fanti
mai piu' il nemico faccia un passo avanti
C G
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
Dm G C
e come i fanti combattevan l'onde
G
Rosso del sangue del nemico altero
C
il Piave comando'
G C
Indietro va' o straniero
G
Indietreggio' il nemico
C F
fino a Trieste fino a Trento
C D G
e la Vittoria sciolse l'ali al vento
C G
Fu sacro il patto antico
C F
tra le schiere furon visti
C G C
risorgere Oberdan Sauro e Battisti
G
Infranse alfin l'italico valore
le forche e l'armi dell'Impiccatore
C G
Sicure l'Alpi libere le sponde
Dm G C
e tacque il Piave si placaron l'onde
G
Sul patrio suolo vinti i torvi Imperi
C
la Pace non trovo'
G C
ne' oppressi ne' stranieri
F C G
***
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