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Testo Della Canzone
La sagra di Giarabub di Carlo Buti
di Mario Ruccione – De Torres e A. Simeoni
Carlo Buti In queste parole v’è tutto l’eroismo dei soldati Italiani che, sotto la guida del Colonnello Castagna, difesero con onore per 20 mesi l’Oasi di Giarabub, nel deserto della Cirenaica Inchiodata sul palmeto – veglia immobile la luna a cavallo della duna – sta l’antico minareto. Squilli,macchine,bandiere, – scoppi sangue … Dimmi tu che succede cammelliere? – E’ la sagra di Giarabub! “Colonnello, non voglio pane, dammi piombo pel mio moschetto c’è la terra del mio sacchetto che per oggi mi basterà. Colonnello, non voglio l’acqua, dammi il fuoco distruggitore con il sangue di questo cuore la mia sete si spegnerà. Colonnello, non voglio il cambio, qui nessuno ritorna indietro non si cede neppure un metro se la morte non passerà!” Spunta già l’erba novella – dove il sangue scese a rivi… Quei fantasmi in sentinella – sono morti,o sono vivi? E chi parla a noi vicino? – Cammelliere,non sei tu? – In ginocchio,pellegrino: – son le voci di Giarabub! “Colonnello, non voglio pane, dammi piombo pel mio moschetto… … … … Colonnello non voglio encomi, sono morto per la mia terra… Ma la fine dell’Inghilterra Incomincia a Giarabub!
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