La vendetta del fantasma formaggino

Album

È contenuto nei seguenti album:
1992 Italian, rum casusu cikty

Testo Della Canzone

La vendetta del fantasma formaggino di Elio e le storie tese

Intro dal booklet dell’album:
Una popolare barzelletta narra le gesta di un francese, un inglese e un italiano che si sfidano a trascorrere una notte nel castello infestato dal Fantasma Formaggino; colui che resistera’ piu’ a lungo sara’ il vincitore. Come e’ noto, i primi due fuggono terrorizzati alla vista dello spettro che appare pronunciando la proverbiale sentenza “Sono il Fantasma Formaggino”. L’italiano invece lo beffa, rispondendogli “E io ti spalmo sul panino”. Fin qui la trama originale. Pochi pero’ conoscono l’epilogo della vicenda, peraltro inventato da noi, nel quale a causa di una falla spazio-temporale Elio incontra i due sfortunati stranieri con i quali stabilisce una singolare alleanza: al fine di punire il vanaglorioso italiano i tre organizzano una beffa ai suoi danni, ma gli effetti dell’iniziativa si rivelano, ahime’, incontrollabili.

[Presenti varie citazioni dall’opera di Gianni Morandi]

Ciunga ciun ciunga ciunga ciun ciunga ciun ciunga ciunga ciunga ciun ciunga ciun ciunga ciun ciunga.

Stavo andando a cento all’ora per trovar l’ anima mia che non c’era, ma il motore si e’ fermato nel bel mezzo della via. Hai messo l’antigelo col freddo che fa? L’hai messo cola’? Si. Hai visto se il livello e’ tra min e max? Si. Ma il mio vano motore e’ troppo vano e poco motore; lo illuminero’ , sei forte papa’ , con una candela di cera che non c’era.

Decidetti percio’oo di inoltrarmi in mezzo al bosco, ma non c’era un sentiero gia’ battuto e la nebbia gia’ saliva. A un tratto vidi due corpi stesi che mi sembravano inanimati, ma che morti non eran. Eran l’Inglese ed il Francese delle barzellette. Fu allora che scivolai su qualcosa che mi sembrava un pezzo di merda ma che merda non era. Era un pezzo di pane sul quale era spalmato un formaggino. Sdraiato sopra il prato mi domandai dove fossi capitato, a allora mi risposi cosi’ : sono capitato sopra un prato dove mi son domandato “Dove sono capitato?”. Ecco la risposta al mio quesito: sono capitato sopra un prato dove sono scivolato. Aiuto. Mi sono bloccato. Sono in un circolo vizioso. Sono socio. so-cio : ero nel mondo delle barzellette e stavo assistendo al finale della barzelletta del Fantasma Formaggino , dove l’italiano vince mentre l’Inglese ed il Francese perdo’no.

Al risveglio di costoro chiesi dove fosse l’italiano che non c’era: mi rispo’sero quando avro’ voglia mi risposero’ pero’ adesso no, mi tengo la moglie che ho, la moglie che ho.

Fine della prima parte.

Inizio della seconda parte

In effetti l’Italiano era andato dentro un’altra barzelletta … quella dove un’orologio vien gettato da una torre e si fa a gara a chi lo prende prima ch’esso tocchi terra spaccandosi. E allora l’Italiano cosa fa te lo porta un’ora indietro, poi raggiunge il marciapiede sottostante in largo anticipo, raccoglie al volo l’orologio ed in sostanza vince, vince, si, l’Italiano vince, e con lui vince l’Italia intera. E se uno svizzero ti dice:”Italiano pizza spaghetti mandolino mamma, mamma lo sai chi c’e’? E’ arrivato il merendero , tu non arrossire, e non abbassare il capo, ma digli: primo tu non prendi parte neanche ad una barzelletta. Due eee eeehehe. Treno dell’amore portami con te. Qua trovi la gioia, cinquinate il fiume, seeei .

Questo era un’esempio dell’arguzia che ci permette di spopolare nelle barzellette. Non e’ soltanto l’amor che regna nella nostra splendida terra, ma torniamo nel bosco.

I due uomini nel bosco nel frattempo avevan deciso che era giunta l’ora della riscossa nei confronti dell’italiano. Mi fecero cosi’ travestire da Fantasma Formaggino per trarre in inganno l’italiano- a pizz’- : quest’ultimo credette di trovarsi a tu per tu con il fantasma del Fantasma Formaggino. A quel punto pronunciai le fatidiche parole io : “Sono il Fantasma Formaggino io”. “Impossibile” – disse lui – “ti ho appena spalmato” Evidentemente no – dissi io – se no non sarei qui. “Beh, io ti spalmero’ ancora, e gia’ pregusto’ il tuo sapore sul panino”. No no, non mi spalmerai perche’ del coltello buon uso non fai. Per mano di inglese stavolta cadrai, per man di francese scherzato verrai. Permani pure della tua opinione, ma su quel panino non mi spalmerai. Giammai, giammai, non lo spalmerai. Su questo panino non lo spalmerai. Giammai, giammai, non lo spalmerai. Su questo panino non mi spalme, mi spalme, miss spalme.

…I te vurri’a vasa’…

E l’italiano cantava, cantava, e alla fine le disperate invocazioni giunsero alle orecchie del suo divino protettore, il dio della barzelletta, che disse:
(parte Diego Abatantuono :)
“Tu hai osato modificare il finale della barzelletta del Fantasma Formaggino, ed io che di mestiere faccio il Dio non posso assolutamente soprassedere a questo vizio di forma”.

Gino Bramieri e’ molto piu’ indulgente. Ti prego, sii accondiscendente e concedimi l’amnistia.

“L’amnistia ? Eh, no ! Tu morirai della stessa morte che tocco’ al tuo predecessore, cioé il Formaggino, diciamo, e fra le risate a profusione verrai spalmato su quel panone con un coltellino. Te’, beccati questo. Pr”.

E questa e’ la descrizione, la descrizione della mia morte.

scurreggioni a profusione tipici che li ascolti in macchina e al semaforo tutti ti guardano schifati

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