L’America – Giorgio Gaber

 

Album

È contenuto nei seguenti album:

1976 Libertà obbligatoria
1995 E pensare che c’era il pensiero
1997 Gaber 96-97

Testo Della Canzone

L’America –  Giorgio Gaber

di GaberLuporini

(citazione “O.K. Corral”)
A noi ci hanno insegnato tutti gli americani.
Se non c’erano gli americani… a quest’ora noi eravamo europei, vecchi, pesanti, sempre pensierosi, con gli abiti grigi e i taxi ancora neri.
Non c’è popolo che sia pieno di spunti nuovi come gli americani. E generosi.
Gli americani non prendono mai. Dànno… dànno. Non c’è popolo più buono degli americani.
I tedeschi sono cattivi. È per quello che le guerre gli vengono male!… Ma ci riprovano, non stanno mai fermi. Ci hanno il diavolo che li spinge: dai… dai!…
Intanto dio fa il tifo per gli americani. E secondo me ci influisce, non è mica uno scalmanato qualsiasi, dio. Ci influisce. E il diavolo si incazza. Stupido, prende sempre i cavalli cattivi!…
Già, ma non può tenere per gli americani. Per loro le guerre sono una missione. Non le hanno mai fatte per prendere, macchè, per dare! C’è sempre un premio per chi perde la guerra: Quasi, quasi conviene: “Congratulazioni, lei ha perso ancora!…” E giù camion di caffè!
A loro gli basta regalare.
Una volta gli invasori si prendevano tutto del popolo vinto: donne, religione, scienza, cultura… Loro, no. Non sono capaci. Uno vince la guerra, conquista l’Europa e trova… non so… una lampada Liberty… che fa? Il saccheggio è ammesso… la fa sua. No! Civilizzano, loro. È una passione… E te ne mettono lì una al quarzo: tutto bianco.
E l’Europa, con le sue lucine colorate, i suoi fiumi, le sue tradizioni, i violini, i valzer…

(citazione bolgie-woogie)
E poi luce, e neon, e vita, colori… e poi ponti, autostrade, grattacieli, aerei…
Chewingum!…
Non c’è popolo più stupido degli americani!

(citazione “Stranger in the night”)
La cultura non li ha mai intaccati. Volutamente. Sì, perché hanno ragione di diffidare della nostra cultura elaborata, vecchia, contorta. Certo, più semplicità, più immediatezza… Loro creano così. Come cagare.

(citazione “Tutti frutti”)
Non c’è popolo più creativo degli americani. Ogni anno ti buttano lì un film, bello, bellissimo. Ma guai se manca un po’ di superficialità. Sotto sotto c’è sempre un po’ il western. Anche nei manicomi riescono a metterci gli Indiani.
E questa è coerenza.
Gli americani hanno le idee chiare sui buoni e sui cattivi. Chiarissime, non per teoria… per esperienza. I buoni sono loro!
E ti regalano idee, scatole di sigari, cassette di whisky, navi, libertà, sapone, computer, squali, abiti usati… Anche Eva Kant si veste ai mercatini!
A noi ci ha convinto l’America. Se non c’era l’America… a quest’ora eravamo in India. No, se non c’era l’America a noi… che ce ne fregava dell’India!
A me l’America non fa niente bene… Troppa libertà, bisogna che glielo dica al dottore. A me l’America mi fa venir voglia di un dittatore. Oeh!… (si arrabbiacon se stesso fino a schiaffeggiarsi) Sì, un dittatore. Almeno si vede, si riconosce.
Non ho mai visto qualcosa che sgretola l’individuo come quella libertà lì. Nemmeno una malattia ti mangia così bene dal di dentro.
Come sono geniali gli americani!

(citazione “We shall over come”)
Te la mettono lì, la libertà è alla portata di tutti, come la chitarra. Ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libertà.

 

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