di: (
Romolo Forlai –
Gian Franco Reverberi)
In fondo, in fondo,
È stato meglio così,
Anche se ormai
Soltanto io vivo,
Vivo qui,
Come ogni sera
Con le mani sui fianchi,
La porta aperta
A guardare sui campi,
Quanto mi piaceva,
Parlare con te,
Anche se poi l’ultima parola era tua.
Come ogni sera,
Cenavamo io e te,
Ma non mangiavi,
E non capivo perché,
Poi tu hai posato il tuo bicchiere,
E tenendo gli occhi bassi,
Hai detto piano me ne vado da qui,
Io ti guardavo nel silenzio,
Hai messo insieme le tue cose,
E in un momento,
Tu non eri più mio.
Non avrei potuto
Odiarti più di così,
Che senso avrebbe avuto,
Domandarti perché.
In fondo, in fondo,
È stato meglio così,
Parole, amore,
Non bastavano più,
Ma i tuoi sospiri, i tuoi silenzi,
Le tue mani così forti,
Le tue labbra non le scorderò mai,
La tua arroganza, la tua forza,
Il tuo modo di guardarmi,
Quando dicevi,
Che il padrone eri tu,
Le calde notti senza amore,
L’indifferenza del mattino,
Neanche di questo
Io mi scorderò mai.
Quanto mi piaceva
Addormentarmi con te,
Quanto mi piaceva
Parlare con te,
Quanto mi piaceva
Addormentarmi con te,
Quanto mi piaceva
Parlare con te.