(di
Oscar Avogadro –
Mario Lavezzi)
Orizzonti che tu non sfiori mai
mentre io ci vorrei dormire.
Chiusi a casa tua nave senza prua
dove sai che non salperai.
L’orologio che ferma il tempo e te
mentre io bacio le catene
e fa sperare me
in fondo il tempo c’è
e mi accontento di volerti bene.
Sì, le tue ali le aprirai
la notte è già più chiara
poi come un’aquila vedrai
dall’alto la frontiera
e noi fingeremo falsi eroi
disastri e le paure
puoi costruire quel che vuoi
sia in mani più sicure.
Dentro al tuo caffè
sciogli pure me
muoio io nell’indifferenza
comunque non vorrei
bagnare gli occhi tuoi
e mi accontento di avere pazienza.
Sì, le tue ali le aprirai
la notte è già più chiara
poi come un’aquila vedrai
dall’alto la frontiera
e noi fingeremo falsi eroi
disastri e le paure
puoi costruire quel che vuoi
sia in mani più sicure