L’industria dell’obbligo

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Testo Della Canzone

L'industria dell'obbligo di Enzo Maolucci

Per me la scuola era come un cesso
dove la puzza non mi impediva
letture oscene per quell’attesa
e starci a lungo non mi piaceva.

Molta gente ad entrare ambiva
ed io, a dispetto, non me ne uscivo
ricordo bene la compagnia
di un grande stronzo che mi insegnava.

Tante grazie professore
di avermi detto prima
da quale parte stavi tu.
Il bagliore del tuo impero
coi libri di latino alimentavi
sempre più.

Catone, Cesare, Cicerone,
quella era gente del tuo partito
e tu da studente per guida
avevi solo quel tanghero di Benito.
Adesso invece non trovi più gente così
dopo Don Milani e dopo il Referendum.

Al professore puoi dare del tu,
non dice come pensa
per essere obbiettivo
e non condizionarti,
ma seduto lì nel banco
con te t’insegna ad usare la libertà.

Se non rispetti tutti
non sei democratico
e l’estremismo è inciviltà.
Rispetta anche l’autorità (Gesù diceva)
e basta con chi sciopera e ti parla di politica.

Grazie, vecchio professore
di avermi detto chiaro
che cosa stavi dando a me:
degne armi culturali
per vincere agli esami
e promuovermi al potere, ma…

Così ho imparato a non crederti,
il tuo premio non era per me.
Appena promosso ti ho tradito,
ed ora a pensarci mi sei servito.
Adesso il cesso è dell’obbligo
nessuno aspetta fuori,
ci stanno dentro in tanti.

Il diritto di studiare c’è (e va beh!)
Ma il posto di lavoro è un privilegio amaro, ma…

È come stare in fabbrica poi
ti insegnano ad ubbidire se vuoi,
puoi esser licenziato, lo sai,
se non impari tutto tu vai a settembre
(vacanza integrazione in autunno)
ma se lecchi il culo
puoi far carriera e diventare un professore
un po’ morbido, un po’ duro,
ma sempre dentro un cesso stai.

L’industria dell’obbligo produce
catene d’ubbidienti
che intasano il mercato ormai.

È vero che dentro ci sono anch’io,
ma posso per questo testimoniare:
merda non nasci ma lo diventi,
e il cesso già pieno sta per scoppiare.
Sì, qualcuno ci ha provato, lo so, a restaurare questa pietà.
Decreti Malfatti però,
e tutto prima o poi crollerà.

Ti fregano meglio, Baradel,
ti fregano meglio, Baradel.

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