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Testo Della Canzone
Lo spaventapasseri di Federico Salvatore
Lo spaventapasseri non è un bel mestiere
24 ore al giorno senza mettermi a sedere Con questo contadino che da me vuole sapere Se è buono o non è buono il formaggio con le pere E l’uccellino che non è fesso, e che mi vede un po’ depresso Ha fatto il nido nel mio cappellino e l’ha ridotto esattamente come un cesso Ammesso e non concesso che potessi fare un passo, tirare un sasso Sarebbe più educato il pettirosso Lo spaventapasseri è un lavoro stagionale Mi ha rotto una puntina di apparato genitale E il contadino, cervello fino, e che c’ha sempre troppe spese Vorrebbe licenziarmi per pigliare un albanese Allora io, spaventapasseri eremita Che da trent’anni voglio fare una pisciata Come la bella addormentata Aspetto solo il bacio di un ranocchio Magari un po’ finocchio Hai visto mai Passasse chi ha inventato Frankestein Uno scienziato pazzo con la pillola segreta Che lo spaventapasseri si sveglia e prende vita Ma come è bello questo mondo così strano Questi campi di cemento senza uccelli e senza grano E tutti quei semafori dagli occhi luminosi Spaventapasseri borghesi E le sirene, quante sirene che dal fondo del mare sono andate via Si sono trasformate in ambulanze e polizia Invece io, spaventapasseri nostrano Metropolitano Bella presenza Senza residenza Partita IVA si?…è dove è andata? Per documento c’ho una foglia di insalata Presa nell’orto, il passaporto? Ma che vuol dire la parola aborto Se pure sono nato da un amore senza voglia Papà si chiama fieno, mammà si chiama paglia La senti questa musica che tira, tira? Per troppi anni sono stato fermo Come un infermo Ma adesso basta Mi butto in pista Se pure è notte A me che me ne fotte E uno spaventapasseri a quest’ora che può fare…. Telefonare, col cellulare Potrei anche cercare di …….are Sarebbe ora Lì c’è una signora Sul marciapiede che cammina piano piano Che mi sorride e mi fa segno con la mano Ma com’è bella questa strana contadina Che riflette la tristezza nel guardare una vetrina E in tutte quelle macchine, per quante notti uguali Tu vedi solo pance con gli occhiali Ed il colore, della tua pelle così nera da sembrare naturale abbronzatura Non è il Sole che l’ha fatta così scura, è la paura La senti questa musica che tira, tira, tira, tira Attento a cosa tiri Attento a non entrare in brutti giri Giro-girotondo il terzo mondo Il quarto potere, vedere tacere Partiti politici, partiti col cervello La mucca pazza che và al macello È il mio primo viaggio, fra i figli coraggio Fra gli spaventapasseri col tatuaggio E con l’orecchino, e con una bandana Che bevono coca-cola americana, con la febbre collettiva di ogni sabato sera Che se pigli una pasticca il tuo sogno s’avvera Giro-girotondo è questo il mondo Di ultime spiagge senza mari e monti Di sassolini caduti dai ponti I telefoni caldi di voci bollenti Di corsi, ricorsi e corsie d’emergenza I vecchi comunisti in crisi d’astinenza Di sette religiose che sono più di sette Ma quando cazzo dorme la notte! E allora io, spaventapasseri spaventato da questa vita che ti tiene in pugno Che ti lascia il segno Me ne ritorno nella mia campagna E ringrazio quel Dio che non sbaglia Di avermi dato solo un cuore di legno… …e di paglia.
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