Natalia Vigorita
(Concato)
C’era una volta l’ocona Sgangherona
Morbida e larga come una poltrona
Era cresciuta in un vecchio casale
Sempre al lavoro e stava un po’ male.
Era simpatica la Sgangherona
Era un po’ tozza, non era bella
Ma stava in guardia ed era brava
Faceva proprio da sentinella.
Poi una sera fece fagotto
Con un grazioso fardello nel becco,
Sotto le stelle si mise in cammino
«Camminerò finché viene mattino».
Chi la incontrava diceva: «Che bella
Quell’oca grassa che caracolla!»
Ma Sgangherona sentendosi inquieta
Faceva finta di avere una meta…
Dopo due giorni e due notti di viaggio
La Sgangherona si fece coraggio
Lasciò la strada che andava a Corfù
E in un laghetto si buttò giù!
Un anno dopo passando di lì
Chi la vedeva diceva così:
«Guarda che furba la Sgangherona
Morbida e larga come una poltrona!
Dal più bel cigno si è fatta sposare
E adesso tutti vanno a guardare…
Han sette piccoli, grassi cignetti
E tanti amici, castori e folletti…»
Orchestra
Un anno dopo passando di lì
Chi la vedeva diceva così:
«Guarda che furba la Sgangherona
Morbida e larga come una poltrona!
Dal più bel cigno si è fatta sposare
E adesso tutti vanno a guardare…
Han sette piccoli, grassi cignetti
E tanti amici, castori e folletti…»
Mentre l’ocona caracollando
Balla un bel valzer col cigno Rolando
Nel lago i pesci, nel cielo i gabbiani
Un bimbo ride e gli batte le mani…
Nel lago i pesci, nel cielo i gabbiani
Un bimbo ride e gli batte le mani.
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