L’Ultima Scena – Night Skinny Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
L'Ultima Scena – Night Skinny

{Strofa 1}
Sento il vento fra i capelli e le pale degli elicotteri
Tu pensi alle favole io penso a chi vuole fottermi
Tentano di confonderci vogliono solo estorcermi
Il senno che mi rimane nel sonno tocca contorcersi
Credo nell'uomo e nella sua carta di credito
E un demonio se c'è non se la mena come il suo competitor
La mia generazione compra il tuo debito
Ma la nostra coscienza non incontra il tuo merito
Non ci intorti neanche con le tue bombe
Ricordati che le tombe non hanno casseforti
L'ipnosi non mi tocca per ora ma la si tange
Prega ginuflessa su di un raso rosso sangue
Qui si batte la fiacca questo sistema sfianca
Ti schiaccia come una blatta e chi alza la testa schiatta
Sventola i tuoi diritti e poi te li straccia in faccia
Poi torna chiedendo un voto che suona più da minaccia
Una manciata di uomini che gioisce
Un videopoker ci riunisce in questa apocalisse in pixel
Come un dramma che suona fin troppo comico
Liriche multitasking finestre aperte su un monitor
Stato di attrito cronico
Ferite aperte cucite vite mediocri coperte dal tasso alcolico
Madre riparami da queste piogge acide
Una specie che annega nelle sue stesse lacrime

{Ritornello}
Siamo presi benissimo
Ci si muove
Come in una palude pianissimo
Qui si muore
Fisso negli occhi l'aliena
Provo mosse nuove
Se non ci si muove
Questa è l'ultima scena
Siamo presi benissimo
Ci si muove
Come in una palude pianissimo
Qui si muore
Fisso negli occhi l'aliena
Provo mosse nuove
Se non ci si muove
Questa è l'ultima scena

{Strofa 2}
Capisci che siamo stanchi dei vostri soldi contanti
E dei vostri toni arroganti e dei vostri SUV bianchi
E di vedere i nostri sogni infranti
Dei vostri numeri ed illuderci che tanto ce la faremo ma in quanti?
Sensi di colpa che inculchi con cui non copri le
Facce consumate da lacrime endocrine
La vostra governance messa a repentaglio da pochi nerd
Fanno saltare i server e i nervi di chi li sfrutta
La fretta non ci concede più tempo ma riflettiamo
L'ologramma quotidiano di quello che siamo
Basta un click e lo cambiamo ma non ne abbiamo percezione
Fatto sta che non ci tocca mai premere il bottone
Vite da pusillanime senza quasi pentirsene
Bacia la figlia stappa una birra poi chissene
I detrattori là fuori non hanno dresscode
Mani sul collo come il Morpho di Vampyros Lesbos
Io nel dubbio resto se no è proprio da stronzi
Lasciare la propria firma e sparire in un men che non si
Quasi ridendo quasi provando pena
Prendersi sul serio con le dita incrociate dietro la schiena

{Ritornello}
Siamo presi benissimo
Ci si muove
Come in una palude pianissimo
Qui si muore
Fisso negli occhi l'aliena
Provo mosse nuove
Se non ci si muove
Questa è l'ultima scena
Siamo presi benissimo
Ci si muove
Come in una palude pianissimo
Qui si muore
Fisso negli occhi l'aliena
Provo mosse nuove
Se non ci si muove
Questa è l'ultima scena

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