Maria nella bottega di un falegname

Album

È contenuto nei seguenti album:
1970 La buona novella

Testo Della Canzone

Maria nella bottega di un falegname di Fabrizio De Andrè

Maria:
“Falegname col martello
perché fai den den?
Con la pialla su quel legno
perché fai fren fren?
Costruisci le stampelle
per chi in guerra andò?
Dalla Nubia sulle mani
a casa ritornò?”

Il falegname:
“Mio martello non colpisce,
pialla mia non taglia
per foggiare gambe nuove
a chi le offrì in battaglia,
ma tre croci, due per chi
disertò per rubare,
la più grande per chi guerra
insegnò a disertare”.

La gente:
“Alle tempie addormentate
di questa città
pulsa il cuore di un martello,
quando smetterà?
Falegname, su quel legno,
quanti corpi ormai,
quanto ancora con la pialla
lo assottiglierai?”

Maria:
“Alle piaghe, alle ferite
che sul legno fai,
falegname su quei tagli
manca il sangue, ormai,
perché spieghino da soli,
con le loro voci,
quali volti sbiancheranno
sopra le tue croci”.

Il falegname:
“Questi ceppi che han portato
perché il mio sudore
li trasformi nell’immagine
di tre dolori,
vedran lacrime di Dimaco
e di Tito al ciglio
il più grande che tu guardi
abbraccerà tuo figlio”.

La gente:
“Dalla strada alla montagna
sale il tuo den den
ogni valle di Giordania
impara il tuo fren fren;
qualche gruppo di dolore
muove il passo inquieto,
altri aspettan di far bere
a quelle seti aceto”.

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Accordi

 
(MARIA)

Falegname col martello

            Dm9
perche' fai den den?

con la pialla su quel legno

        Am
perche' fai fren fren?

       Dm9
costruisci le stampelle

        C
per chi in guerra ando'?

        Dm
dalla Nubia sulle mani

a casa ritorno'?

(IL FALEGNAME)

                      Am
Mio martello non colpisce,

pialla mia non taglia

                      Am
per foggiare gambe nuove

a chi le offri' in battaglia,

                         Dm9
ma tre croci, due per chi

                    Dm
diserto' per rubare,

la piu' grande per chi guerra

                  Am
insegno' a disertare. 

(LA GENTE)

Alle tempie addormentate

di questa citta'

            C
pulsa il cuore d'un martello,

quando smettera'?

       Am
Falegname, su quel legno,

          C
quanti colpi ormai,

         Am
quanto ancora con la pialla

                   Am Dm Am Em Am
lo assottiglierai?             

(MARIA)

Alle piaghe, alle ferite

          Dm9
che sul legno fai,

falegname, su quei tagli

            Am
manca il sangue, ormai,

        Dm9
perche' spieghino da soli,

         C
con le loro voci,

         Dm
quali volti sbiancheranno

sopra le tue croci

(IL FALEGNAME)

                          Am
Questi ceppi che han portato

perche' il mio sudore

                      Am
li trasformi nell'immagine

di tre dolori

                    Dm9
vedran lacrime di Dimaco

               Dm
e di Tito al ciglio

il piu' grande che tu guardi

                  Am
abbraccera' tuo figlio.

(LA GENTE)

          C
Dalla strada alla montagna

            Am
sale il tuo den den

        C
ogni valle di Giordania

impara il tuo fren fren;

               Am
qualche gruppo di dolore

   C
muove il passo inquieto,

      Am
altri aspettan di far bere a

                  Am Dm Am Em
quelle seti aceto.    

***

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