di:
(
Giorgio Calabrese – Gianfranco Fornaciari)
Costruirsi un’altra identità
mentre corrono le idee,
tranquillità, sicure abitudini.
Consapevolmente dire che
se il passato non c’è più,
è perché non c’è più, non è mai stato.
Ma il rapporto esatto fra memoria e senso di realtà
porta uno squilibrio che
non cambia mai
non cambia mai
non cambia mai.
Vedi, la volontà non è servita a niente
niente di più del mio continuo negare,
no no no
mi manchi tu
non i suoni, i colori delle situazioni
scenografie, quello che c’è e non c’è
no no no no no no no no no.
Allevare l’infelicità
come un sogno che non hai
sembra prima o poi
un modo d’essere.
Ma nell’improbabile ironia
che io faccio su di me
queste litanie mi fanno morire.
Non mi mancano parole né ragioni sempre più
così lontano come sei
mi manchi tu
mi manchi tu
mi manchi tu.
Vedi, la volontà non è servita a niente
niente di più del mio testardo negare
no no no
mi manchi tu
non i suoni, i colori delle situazioni
scenografie, quello che c’è e non c’è
no no no no no no