Il Testo della canzone di:
Non c'è Milano – Stefano Covri e Fabrizio Canciani
Non c'è Milano senza lo spruzzo nel Campari
Col vecchio tram che sferraglia sui binari
Al bar coi gomiti appoggiati alla Gazzetta
E fuori il ghisa che pedala in bicicletta
Non c'è Milano senza l'ultimo metrò
Così la notte sfuma già a Sesto Rondò
Corre Milano dal Sempione a Piazza Affari
La fanno futil, la brucian titoli azionari
Non c'è Milano senza la periferia
Dove l'effetto serra è un cavalcavia
Dove la torre non è più del Filarete
Ma è di Babele questa minacciosa quiete
Non c'è Milano senza i bagliori di memoria
Lampioni gialli che trafiggono la storia
Solo a Milano però si tenta l'impossibile
Farci passare un enorme sommergibile
Non c'è Milano senza Leonardo e il suo cenacolo
Non c'è Milano senza De Sica e il suo "Miracolo"
Che la memoria non si salva con le lapidi
In questi tempi strani di sorrisi rapidi
Salta Soleri sulle tavole del Piccolo
Nell'Arlecchino, l'infinito suo spettacolo
Forse lo osserva ancora Strehler dalle nuvole
Che ne hanno solo preso in prestito le lacrime
In alto sbucano le guglie dai teloni
Coi giapponesi che fan foto giù ai piccioni
Il fiume buono è nascosto con pudore
E nei tombini scorre lento il suo rancore
E si calpesta ancora il toro in Galleria
Per ribellarsi all'insidiosa nostalgia
E l'elefante con gli occhiali in via Manin
San Siro è anche dei Lodetti e dei Petin
E si sta in piedi anche davanti al cappuccino
Non c'è Milano senza la vasca in via Torino
E la stazione che quei pendolari sforna
E sparpagliandoli poi in piazza Cadorna
Milano è vera come l'organo di Baggio
Così frenetica, ti tiene un po' in ostaggio
Se ti fa perdere la prima dal loggione
Ti fa inghiottire un po' del tuo magone
Non c'è Milano senza lo spruzzo nel Campari
Col vecchio tram che sferraglia sui binari
Al bar coi gomiti appoggiati alla Gazzetta
Anche a Milano
Si può spegnere la fretta
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