Orient expres

Album

È contenuto nei seguenti album:
1975 Un pò del nostro tempo migliore

Testo Della Canzone

Orient expres di Pooh

(FacchinettiBattagliaNegrini)

Divise il pane insieme a me
con un’arancia in mano poi
mezzo in inglese
e a gesti un po’
del viaggio in India
mi racconto’
vino di datteri mi verso’.
Parlo’ di gente andata via
cento corone in tasca e
mio Dio la’ in Asia che cos’e’
c’e’ in quella terra
una luce in piu’
c’e’ chi ne e’ vinto
e non torna piu’.
Nella notte il treno
ad un confine fu fermato
e lei ridendo disse:
E’ il treno delle spie
guarda bene quello biondo
laggiu’ in fondo.
Poi rimase offesa nel momento
in cui promosso da uno sguardo
io da scemo ci provai
lesse un libro fino all’alba
in silenzio.
Ma all’uomo magro coi caffe’
lei disse:
Due! Sorrise e poi
stupenda anima del Nord
nella sua lingua
che io non so
col suo saluto mi risveglio’.
Diedi allora il meglio
di me stesso
e stava per finire il viaggio
quando fui sicuro che
la mia casa avrei rivisto
non da solo.
Quanta folla c’era alla stazione
quella sera
fu un istante
dal suo fianco mi spostai.
Mi domando ancora adesso:
dove e’ andata?…

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Accordi

   
D Gdim D Gdim D

          Gm             D          F#
Divise il pane insieme a me con un'arancia in mano poi 

D          C9                 D
mezzo in inglese e a gesti un po' 

               Gm
del viaggio in India mi racconto' 

D          Gm             D Gdim D
vino di datteri mi verso'.       

             F#            D       F#
Parlo' di gente andata via cento corone in tasca e 

D           C9              D              Gm
mio Dio la' in Asia che cos'e' c'e' in quella terra 

                 D              Gm                     D Gdim D Gdim D
una luce in piu' c'e' chi ne e' vinto e non torna piu'.              


            A                 Bm           E
Nella notte il treno ad un confine fu fermato

           F#              Bm
e lei ridendo disse: E' il treno delle spie

         C#m           A                D
guarda bene quello biondo laggiu' in fondo. 

        F#m7          D      E7
Poi rimase offesa nel momento

                   A
in cui promosso da uno sguardo

   F#          D     E
io da scemo ci provai

                 A           DmM7        D Gdim D Gdim D
lesse un libro fino all'alba in silenzio.              


            F#               D
Ma all'uomo magro coi caffe' lei disse: 

F#                  D        C9
Due! Sorrise e poi  stupenda anima del Nord

D            Gm               D
nella sua lingua che io non so

            Gm               D Gdim D Gdim D
col suo saluto mi risveglio'.              


             A                   D
Diedi allora il meglio di me stesso

            E             F#             Bm
e stava per finire il viaggio quando fui sicuro che

         C#m          A            D
la mia casa avrei rivisto non da solo. 

          F#m7          D        E7
Quanta folla c'era alla stazione quella sera

   A              F#            D       E
fu un istante dal suo fianco mi spostai.

             A              DmM7         D Gdim D Gdim D
Mi domando ancora adesso: dove e' andata? 

***

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