Pasqua – Ivan Graziani

Album

È contenuto nei seguenti album:
1981 Seni e coseni

Testo Della Canzone

Pasqua – Ivan Graziani

Mi accorgo adesso che è già Pasqua
sarà che piove dentro ai raggi del sole
e forse che ho mangiato troppo e non voglio più cioccolata.
E mentre si ride forte il resto della gente si abbuffa
e arriva il conto che quasi fu una truffa
e usciamo fuori dalla trattoria mentre un pazzo
sta parlando alle mosche nella mia anima
c’è un cane enorme che sbadiglia
e muove piano la coda lasciatemi solo,
voi non mi chiedete non so dove andrò
ma questa Pasqua non la scorderò.
Che farò, che farò alle tre del pomeriggio e poi,

e poi è Pasqua che farò, che farò alle tre del pomeriggio e poi…
E attraversato tutto il ponte a piedi mentre il pazzo
mi corre vicino mi urla forte che ero anch’io un artista
che per la fame poi, ha perso la vista.
“Cinquemila lire, sussurra ti faccio andare con mia sorella
non è un gran ché è vero ma ho soltanto quella”
E poi mi tira forte per la giacca urlando “Questa terra è tutta da bruciare”
Urla e si aggrappa forte ad un lampione e poi mi chiede se ho da fumare.
Ma vattene scemo, vai e vai ad impiccarti dove vuoi che me ne torno per i fatti miei.
Che farò, che farò alle sei del pomeriggio e poi e poi è ancora giorno che farò,
che farò alle sei del pomeriggio e poi…
E son tornato sotto casa tua anche se non è più come allora
e il tempo è stato un giustiziere per i miei e per i tuoi anni.
Ma si scoglie con il sole la neve io non ricordo più le tue parole
tornassi indietro almeno proverei le tue collane di girasole quanto amore,
quanto, quanto amore una sigaretta illuminava le tue labbra
poi fra le mie tu giocavi col fumo.
Ma non mi dire no stasera almeno tu non mi dire no
che questa Pasqua non la scorderò che questa Pasqua non la scorderò.

https://www.youtube.com/watch?v=LZVpW45_Zmk

 

 
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Accordi

   

fa#                         si fa#
Mi accorgo adesso che è già Pasqua,
         re#-                      do#
sarà che piove dentro ai raggi del sole.
fa#                     si fa#
E forse che ho mangiato troppo,
        re#-           do#
e non voglio più cioccolata.
fa#              si-    si                      si-
E mentre si ride forte, il resto della gente si abbuffa,
fa#                   si           do#
e arriva il conto che quasi fu una truffa.
fa#                   si  fa#
E usciamo fuori dalla trattoria,
          re#-               do#
mentre un pazzo sta parlando alle mosche,
fa#                      si fa#
nella mia anima c'è un cane enorme,
        re#-                do#
che sbadiglia e muove piano la coda.
fa#               si-         si                   si-
Lasciatemi solo e voi, non mi chiedete non so dove andrò,
fa#                     si  do#  fa#
ma questa Pasqua non la scorderò.
fa# sib       si         fa#                  do#          fa#
Che farò, che farò, alle tre del pomeriggio e poi, e poi è Pasqua,
fa# sib       si         fa#                  do#
che farò, che farò, alle tre del pomeriggio e poi...
sol                  do         sol
E attraversato tutto il ponte a piedi,
          mi-            re
mentre il pazzo mi corre vicino,
sol                  do         sol
mi urla forte ero anch'io un artista,
           mi-                   re
che per la fame poi, ha perso la vista.
sol                 do-              do             do-
Cinquemila lire, sussurra, ti faccio andare con mia sorella,
sol                       do             re
non è un granchè, è vero, ma ho soltanto quella.
sol                 do        sol
E poi mi tira forte per la giacca,
               mi-              re
urlando questa terra è tutta da bruciare,
sol                     do       sol
urla, si aggrappa forte ad un lampione,
         mi-             re
e poi mi chiede se ho da fumare.
sol              do-        do                 do-
Ma vattene scemo vai, e vai ad impiccarti dove vuoi,
sol                   do re  sol
che me ne torno per i fatti miei.
sol  si       do         sol                  re                  sol
Che farò, che farò, alle sei del pomeriggio e poi, e poi è ancora
giorno.
sol  si       do         sol                  re
Che farò, che farò, alle sei del pomeriggio e poi...
la                  re   la
E son tornato sotto casa tua,
         fa#-           mi
anche se non è più come allora,
la                    re    la
e il tempo è stato un giustiziere,
      fa#-              mi
per i miei e per i tuoi anni.
la                            re-          re                   re-
Ma si scioglie con il sole la neve, io non ricordo più le tue parole,
la                       re   mi
tornassi indietro almeno proverei.
la                re  la
Le tue collane di girasole,
       fa#-                  mi
quanto amore, quanto, quanto amore,
la                       re     la
una sigaretta illuminava le tue labbra,
           fa#-               mi
poi fra le mie tu giocavi col fumo.
la                   re-          re             re-
Ma non mi dire no stasera, almeno tu non mi dire no,
la                       re   mi   la                       re mi la
che questa Pasqua non la scorderò, che questa Pasqua non la scorderò.

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