Album
È contenuto nei seguenti album:
- 1972 Radici – Francesco Guccini
- 1974 Interpretano Guccini
- 1984 Fra la via Emilia e il West – Vol. 2 – Francesco Guccini
- 2010 Storia di altre storie – Francesco Guccini
Testo Della Canzone
Piccola città di Nomadi
Piccola città bastardo posto
appena nato ti compresi e fu il fato che in tre mesi mi spinse via. Piccola città io ti conosco Piccola città io poi ti vidi Mia nemica strana sei lontana Vecchie suore nere Sciocca adolescenza Piccola città vecchia bambina Dove sei ora, Così diversa sei adesso
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Accordi
Do Fa Do Piccola città, bastardo posto, Fa Lam appena nato io ti compresi, Fa Lam o fu il fato, che in tre mesi Sol mi spinse via; Do Fa Do piccola città io ti conosco, Fa Lam nebbia e fumo non so darvi Fa Lam Il profumo del ricordo Sol 4/7 7 che cambia in meglio; Do Fa Do Fa6 ma sono qui nei pensieri Fa6 Do Sol le strade di ieri, e tornano Do Fa Do Visi, dolori e stagioni, Fa Do Sol 4/7 7 amori e mattoni che parlano. Piccola città, io poi rividi le tue pietre sconosciute, le tue case diroccate da guerra antica; mia nemica strana sei lontana coi peccati fra macerie, e fra giochi consumati dentro al Florida; cento finestre, un cortile, le voci, le liti e la miseria; io, la montagna nel cuore, scoprivo l'odore del dopoguerra. Piccola città, vetrate viola, primi giorni della scuola, la parola ha il mesto odore di religione; vecchie suore nere che con fede in quelle sere avete dato a noi il senso del peccato, e di espiazione; gli occhi guardavano voi, ma sognavan gli eroi, le armi e la bilia; correva la fantasia verso la prateria, fra la via Emilia e il West. Sciocca adolescenza, falsa e stupida innocenza, continenza, vuoto mito americano, di terza mano; pubertà infelice, spesso urlata a mezza voce, a toni acuti, casti affetti denigrati, cercati invano; se penso a un giorno o a un momento ritrovo soltanto malinconia; ? tutto un incubo scuro un periodo di buio gettato via. Piccola città, vecchia bambina che mi fu tanto fedele, a cui fui tanto fedele tre lunghi mesi; angoli di strada, testimoni degli erotici miei sogni frustrazioni e amori a vuoto, mai compresi; dove sei ora, che fai, neghi ancora o ti dai sabato sera? Quelle di adesso disprezzi, o invidi e singhiozzi se passano davanti a te? Piccola città, vecchi cortili, sogni e dei primaverili, rime e fedi giovanili bimbe ora vecchie; piango e non rimpiango, la tua polvere e il tuo fango, le tue vite, le tue pietre, l'oro e il marmo, le catapecchie; così diversa sei adesso, io son sempre lo stesso, sempre diverso; cerco le notti ed il fiasco, se muoio rinasco, finchè non finirà. |