Riprendiamoci la morte

Album

È contenuto nei seguenti album:

Testo Della Canzone

Riprendiamoci la morte di Riondino

Signora morte che vieni violenta e meticolosa
terribile e silenziosa come nella tua natura
adesso fai attenzione a quello che io ti dico
che non ti sono nemico e ti voglio dignitosa.

***

Si prepara per lo show la grande protagonista
lo spettacolo a mezzanotte la chiudono nei camerini
discutono tra di loro dei modi che dovrà avere
se sarà fuoco o aria o veleno incolore.

La signora in camerino riceve una telefonata:
“Non facciamo scene isteriche lei dev’esser preparata
che sia veloce a danzare quando il sipario sia aperto
quattro salti nel deserto e poi andiamo a mangiare”.

***

Scontata la scenografia: qualche cammello turistico
per rendere caratteristico un palcoscenico sciocco;
ballerini del deserto su carrarmati balocco
lasceranno a cielo aperto odore di sangue e cocco.

Missili recuperati da vecchie scenografie
materiale d’attrezzeria di guerre riciclate
brigate di fanteria si preparano al lavoro
e come fanno gli attori cambiano di compagnia.

Ragazze con il fucile in pantaloni corti
preparano il pane ai vivi e il companatico ai morti.
Fischiano aeroplani su cammelli catatonici.
Molti giochichi elettronici su satelliti lontani.

Signori con occhiali cravatta e capelli corti
fanno calcoli e proiezioni sul numero dei morti.
“Quando sentite quei sibili aprite bene gli occhi
perché se vedete il missile non sentirete lo scoppio

I gas, quelli si respirano e non c’è molto da attendere
saranno smorfie bellissime ottime da riprendere
un coro di deploratori è pronto per il deploro
poi verranno i sostentatori per ultimi ci sono loro.

I facitori di analisi. Ma non fate confusione
non confondete l’ordine non è una esercitazione.
Prima del gran momento con commozione e pena
verrà l’Imploratore Cosmico: dopo di che tu entri in scena.

Ricordati di danzare soprattutto su madri e figli
non disperderti in inutili stragi di capre e conigli
arrostisci senza riserve lavora con l’arma bianca
decidiamo noi cosa serve decidiamo noi se sei stanca.”

***

Signora, è disgustoso come venite trattata:
come una pessima artista, oltretutto malpagata.
Noi che sappiamo che danzi nel tempo con compostezza
non accettare proposte che non siano alla tua altezza.

Sono meglio i terremoti sono meglio le carestie
maremoti e malattie di questi balletti idioti
diserta questa squallida messinscena da due lire
altre sono le cose che ci devi far capire.

Il tempo, le mutazioni dei pensieri, la volontà
sentimenti e verità nascosti nelle opinioni
il respiro che trasfigura corpi natura e stelle
signora che ci accompagni e sei la nostra sorella

Vieni serena, amica che ci leggi la fortuna.
La morte non ci è nemica non lavora per nessuno
la morte chiama, non risponde e non rispetta i contratti
segue poco i fatti del mondo trascende causa ed effetto.

Non è da te questa misera rappresentazione;
non siamo noi a decidere quando dove con chi come.
Fatti sentire nel vento passaci fra le dita
fatti sentire nella vita fatti sentire nel tempo.

***

La signora si alzò abbandonò il camerino
e nell’aria lasciò una fragranza di vino,
non fu gentilissima coi biechi sceneggiatori
li riempì di cose chimiche, bruciaron dentro e fuori.

***

E poi dove finirono non ve lo saprei dire
se tornate fra qualche secolo ve lo posso riferire.

Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore. WikiTesti è un’enciclopedia musicale con lo scopo di far conoscere a quante più persone possibile il panorama musicale.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *