Seconda ricorrenza: Il signor G muore – Giorgio Gaber Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Seconda ricorrenza: Il signor G muore – Giorgio Gaber

(Parlato) "Stanza 132, ore 18, è espirato, sì il cuore, come il suo povero papà
Sembra che dorma… no, non ha sofferto, non se n'è neanche accorto!

Oh, che bella processione!
M'han portato in questa fossa
E con quanta devozione han deposto le mie ossa
M'han voluto proprio bene
Una bella passeggiata
Anche se la prima classe, beh, mi sembra esagerata!
Questo spreco di lumini, questo coro di bambini
E quei preti mascherati chissà quanto son costati

Com'era caro, com'era buono
Sembra davvero impossibile pensa che cosa incredibile lui non c'è più

C'è anche quello con gli occhiali che sta lì tutto sudato
L'avrò visto due o tre volte dal quel giorno che son nato
Quanta gente affezionata, che premura, che assistenza!
C'è una busta sigillata: state calmi, che impazienza!
Ma c'è scritto solamente: G. Saluta la sua gente
S'è mangiato tutti i soldi, non vi lascia proprio niente

Com'era caro, com'era buono
Sembra davvero impossibile pensa che cosa incredibile lui non c'è più

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