di: (
Cantini –
Evangelisti)
Gente di strada,
che viene e va
muovendo fili
che lei non sa,
tira la sorte
su un altro giorno
che se ne va.
Tra le comparse
mi muovo anch’io
e camminando
nel tuo pensiero
cado sul fondo
e si rinnova
la pena mia,
un sacco vuoto
da buttare via
è questa donna forte
senza di te.
Signora più che mai
e tempo che avaro spendi
e non mi dai,
mi porti su,
spiragli di luce blu,
e gli inverni che eterni
e poi mi lasci ancora tu.
Signora più che mai,
del mio sentimento vivo
non rinnego gli occhi tuoi
graffiando la mia speranza,
aspettando un domani
che ragione mi darà,
se poi verrà.
Pioggia sottile
non bagna ma
tamburellando sui vetri sta,
voce sommessa come preghiera
che al cielo va.
Un’altra sera da sola io,
stesso discorso,
un soliloquio
senza rimorso.
E ripercorro
la stessa via,
la tentazione
di gridare al vento
che ora il fuoco è spento
senza di te.
Signora più che mai,
invento ragioni inutili perché
tu non ci sei,
pretesti che tu non sai,
per un attimo solo
non esistere vorrei.
Signora più che mai,
le antiche battaglie vinco
e non mi stanco d’esser tua,
rubando stagioni al tempo,
carezzando un domani
che ragione mi darà,
se poi verrà.